E’ una festa nazionale dl 1869, ma adesso si sta discutendo se eliminarlo in piena Cancel Culture, ma le pressioni maggiori contro questa decisione provengono dai connazionale del grande navigatore italiano, che vogliono mantenere viva la sua memoria e la sua importanza.
“Il Columbus Day celebra non solo i contribuiti e l’intraprendenza di Cristoforo Colombo ma anche generazioni di italoamericani che l’hanno seguito. E’ un giorno di grande orgoglio e festa per la comunità italoamericana”.
Così il deputato newyorkese Andrew Garbarino, insieme al collega, sempre repubblicano, Mark Amodei, eletto in Nevada, ha annunciato un’iniziativa legislativa per proteggere la festa federale dedicata all’esploratore italiano, di fronte ai tentativi di abolirla completamente e sostituirla con l’Indigenous People Day.
Decine di città e stati americani l’hanno già fatto e quest’anno Joe Biden ha cercato di trovare un compromesso, proclamando, per la prima volta, in contemporanea con il Columbus Day anche la festa dei popolazioni native americane. “Per generazioni, le politiche federali hanno sistematicamente cercato di assimilare le popolazioni native ed eradicare la loro cultura”, ha scritto il presidente che ha anche riconosciuto “la dolorosa storia di atrocità commesse da molti esploratori europei nei confronti delle comunità indigene”.
Al Congresso sono stati già presentati da deputati democratici progetti di legge per sostituire il Columbus Day con l’Indigenous Day, contro i quali appunto i deputati repubblicani italoamericani intendono agire. Una linea indicata anche da Donald Trump che lo scorso anno, nell’ultimo proclama della sua presidenza del Columbus Day, attaccava “gli estremisti che cercano di minare l’eredità di Colombo”, denunciando la storiografia che mette sotto accusa la cosiddetta ‘scoperta dell’America’ come l’avvio del genocidio delle popolazioni native come un tentativo di “rivisitare la storia, privandola di ogni splendore e rendendola sinistra”.
Argomenti ripresi ieri su Twitter dal senatore Ted Cruz che afferma che chi critica il Columbus Day “non è interessato ad insegnare la vera storia, con il contesto e la verità” sui conflitti tra esploratori europei e nativi americani.
“Credo che l’America sia la più grande forza per il bene nella storia del mondo. Abbiamo fatto i nostri errori? Certo, compresa in particolare l’oppressione dei nativi americani e il nostro peccato originale del male della schiavitù, ma i nostri ideali hanno trasformato il mondo”, conclude il senatore repubblicano.