Un bracciante linciato a morte in India durante la protesta dei contadini: arrestato l'istigatore
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Un bracciante linciato a morte in India durante la protesta dei contadini: arrestato l'istigatore

La polizia ha arrestato questa mattina Sarvjit Singh, accusandolo di essere stato l'istigatore del branco che ha mutilato e torturato il bracciante Lakhbir Singh

Proteste contadine in India
Proteste contadine in India
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16 Ottobre 2021 - 16.09


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Una grave espressione di violenza in India, dove durante una protesta un uomo è stato linciato a morte ieri all’interno dell’accampamento di Singhu, nello Stato di Delhi, dal novembre 2020 uno dei luoghi cardine della protesta dei contadini indiani.
La polizia ha arrestato questa mattina Sarvjit Singh, accusandolo di essere stato l’istigatore del branco che ha mutilato e torturato, fino alla morte, filmandone spietatamente l’agonia, Lakhbir Singh, un bracciante che, secondo gli aggressori, avrebbe profanato un libro sacro dei Sikh.

Sarvjit Singh, individuato dalla Polizia grazie ad alcuni agghiaccianti video diffusi sui social, è il leader dei Nihang Sikh, un gruppo religioso che gestisce un tempio all’interno dell’accampamento di protesta. Un gruppo di Nihang ha aggredito il correligionario, gli ha tagliato una mano e lo ha torturato, infine lo ha legato a una delle barriere metalliche che delimitano i confini del campo abbandonandolo in agonia.
Quando la Polizia ha raggiunto il luogo dell’aggressione, l’uomo era morto, e i responsabili del linciaggio hanno rifiutato a lungo di consegnarne il corpo.
La vittima, 35 anni, padre di tre figlie, apparteneva alla casta dei Dalit, la più bassa nella stringente gerarchia socio- religiosa indiana, ed era anche lui di religione sikh.
La Samyukt Kisan Morcha (Skm), l’organizzazione sindacale che guida la protesta dei contadini in Punjab e nello Stato di Delhi, ha condannato l’assassinio e preso le distanze dall’accaduto. 

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