Per il Senato brasiliano Bolsonaro va accusato di 'crimini contro l'umanità'
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Per il Senato brasiliano Bolsonaro va accusato di 'crimini contro l'umanità'

L'inchiesta del Senato, durata sei mesi, si è conclusa con l'accusa di aver coscientemente causato la morte di 600mila brasiliani rifiutando di riconoscere la gravità della pandemia

Jair Bolsonaro
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20 Ottobre 2021 - 16.42


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Il Senato brasiliano, in un rapporto di oltre mille pagine, ha concluso la sua inchiesta sostenendo che Jair Bolsonaro debba essere accusato di crimini contro l’umanità per la sua gestione del Covid-19, che ha causato decine di migliaia di morti per il rifiuto del Presidente brasiliano di riconoscere la gravità della pandemia. 
Nel rapporto si descrive come il devastante mix di negligenza, incompetenza e negazionismo anti-scientifico abbia guidato la risposta dell’amministrazione del presidente di estrema destra portando l’epidemia ad uccidere oltre 600mla brasiliani. L’accusa più grave è relativa alla decisione “deliberata e cosciente” di Bolsonaro di ritardare l’acquisto dei vaccini ha condannato ad una morte non necessaria migliaia di cittadini, aggiunge il rapporto. “La decisione di non acquistare vaccini tra il luglio 2020 e il gennaio 2021, mancante di non fondamento scientifico, ed in violazione delle raccomandazioni di tutte le autorità sanitarie internazionali – si legge nel rapporto – ha finito per provocare la morte di migliaia di brasiliani che avrebbero usato quei vaccini”.
“La matematica della situazione era chiara: più infezioni, più morti. Senza i vaccini la mortalità sarebbe stata stratosferica e così è stato – conclude il documento – noi non dimenticheremo”. 
Nel rapporto, che è il frutto di un’inchiesta durata sei mesi, con alcune delle audizioni che sono state anche trasmesse in diretta televisiva, Bolsonaro viene accusato di 11 crimini, tra i quali ‘epidemia che ha portato alla morte’, uso illegale di fondi pubblici, falsificazione di documenti, promozione di false cure e crimini contro l’unamità.
Alla fine la commissione ha deciso però di eliminare l’accusa di genocidio delle popolazioni indigene del Brasile, perché non c’era consenso tra i suoi membri, ha spiegato il presidente Omar Aziz. Nel rapporto viene raccomandata l’incriminazione anche di decine di esponenti del governo e del partito di Bolsonaro, tra il quali il figlio, il senatore Flavio Bolsonaro, e il ministro per la Sanità delle popolazioni indigene, Robson Santos da Silva.
Bolsonaro – che dall’inizio della pandemia ha minimizzato la minaccia del virus, scoraggiato l’uso della mascherina, i vaccini e promosso cure non riconosciute come l’idrossiclorichina, ha definito l’inchiesta una “barzelletta” ed una mossa politicamente motivata. “Il rapporto è un’allucinazione, non si regge in piedi ed è un oltraggio alle 600mila vittime di Covid”, ha dichiarato Flavio Bolsonaro affermando che le accuse “non hanno fondamento e senso: ogni vaccino fatto in questo Paese è stato acquistato dall’amministrazione Bolsonaro”.

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