In Brasile, con la graduale ripresa del rientro al lavoro in presenza, anche grazie all’alto numero di vaccinazioni anti-Covid, il ministro del Lavoro e del Welfare, Onyx Lorenzoni, ha emesso un’ordinanza che vieta ai datori di lavoro di richiedere il certificato di vaccinazione ai propri dipendenti, o di imporlo nei processi di selezione per assumere il personale.
In base all’ordinanza, inoltre, le aziende non potranno licenziare per giusta causa coloro che si rifiutano di presentare la tessera vaccinale.
Se lo fanno, dovranno reintegrare o indennizzare i licenziati.
Il provvedimento – sottolinea il quotidiano Estado de S. Paulo – mette in pratica la posizione del presidente della Repubblica, Jair Bolsonaro, contrario alla vaccinazione obbligatoria contro il coronavirus e al cosiddetto “passaporto sanitario”, in vigore in vari comuni per poter accedere a luoghi pubblici come teatri, cinema, punti turistici e palestre.
Sui social, Onyx ha inoltre affermato che la mancata presentazione del tesserino di vaccinazione contro qualsiasi malattia non è prevista né nella Costituzione né nel Testo unico del lavoro (Clt) come giusta causa di risoluzione del contratto di lavoro da parte del datore di lavoro.
Il Brasile (del negazionista Bolsonaro) vieta l'uso del pass vaccinale ai lavoratori
In base all'ordinanza, inoltre, le aziende non potranno licenziare per giusta causa coloro che si rifiutano di presentare la tessera vaccinale.
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2 Novembre 2021 - 14.16
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