L'Austria insiste: "La Ue deve finanziare i muri ai confini e nuove sanzioni alla Bielorussia"
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L'Austria insiste: "La Ue deve finanziare i muri ai confini e nuove sanzioni alla Bielorussia"

Il cancelliere austriaco Alexander Schallenberg: "Dobbiamo mostrarci duri imponendo nuove sanzioni contro Minsk e i politici responsabili di questo sfruttamento cinico e di questa guerra ibrida".

Alexander Schallenberg
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12 Novembre 2021 - 10.16


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Una idea francamente inaccettabile.
”Dobbiamo reagire con fermezza. Se un Paese terzo pensa di ricattare la Ue sfruttando cinicamente i più deboli, dobbiamo segnalare chiaramente che è inaccettabile. Abbiamo già cancellato i voli diretti tra Baghdad e Minsk. Ma i trafficanti di uomini sono fantasiosi come i trafficanti di droga. Trovano sempre il modo di fare i loro affari. Adesso pare che stiano facendo arrivare i migranti via Damasco e Istanbul. Sono convinto che come Ue dobbiamo mostrarci uniti e che non possiamo lasciare sole Polonia e Lituania”.

E’ quanto ha dichiarato il cancelliere austriaco Alexander Schallenberg.

”Dobbiamo mostrarci duri con la Bielorussia, anzitutto imponendo nuove sanzioni contro Minsk e in particolare contro i politici responsabili di questo sfruttamento cinico e di questa “guerra ibrida”. Ma dobbiamo anche agire sui Paesi da cui provengono i migranti. La linea deve essere: non ci facciamo ricattare”, ha affermato.

Sul finanziamento con soldi comunitari di muri ai confini esterni dell’Ue”, il cancelliere dice di ritenere che ”sarebbe un atto europeo di solidarietà se gli Stati ai confini esterni della Ue, che proteggono lo spazio Schengen, ricevessero dei soldi per proteggere i confini esterni”.

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Sulla Polonia afferma che ”il nocciolo del problema resta per me l’indipendenza della magistratura. Ma qui ritengo che la condizionalità che abbiamo introdotto per il Recovery Fund sia uno strumento cruciale. E la Corte di giustizia europea ha già dimostrato che con le multe contro la Polonia è capace di tirare fuori gli artigli. Spero vivamente che i nostri amici polacchi recuperino il senno e cedano”. Ma ”non ci possono essere sconti sullo stato di diritto. E’ uno dei fondamenti dell’Unione. Ma la domanda è: vogliamo un’Unione di cui la Polonia faccia strutturalmente parte? Chiunque dica il contrario danneggia la coesione europea”.

Sulla riforma del Patto di stabilità, Schallenberg dice che ”bisogna essere cauti. Abbiamo effettivamente avuto una situazione di crisi eccezionale negli ultimi due anni. Ora, però, dobbiamo ricominciare a tornare allo status quo ante della pandemia. E riattivare il Patto di stabilità e di crescita”. 

Parlando del livello del debito in Europa, il cancelliere ricorda che ”con il Recovery abbiamo messo insieme il più grande pacchetto di aiuti della storia europea, un piano che vale cinque volte il Piano Marshall: 750 miliardi di euro. Un passo enorme, molto positivo. Ma tutti gli Stati dovrebbero avere l’impulso a fare le riforme. Non si può sempre delegare tutto alla Ue”.

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