Giancarlo Perego, presidente della Commissione episcopale della Cei preposta alle migrazioni e presidente di Migrantes, non usa mezzi termini: “È una scelta irrazionale e antistorica quella della Polonia di costruire un muro. Di più, è una sconfitta della democrazia”.
Ironico come la Polonia, quella che vuole difendere le radici cristiane, venga attaccata così duramente proprio da chi della cristianità è il custode. Mons. Perego infatti è netto: “Questo è un segno del rifiuto e non del riconoscimento della persona, un modo per non affrontare il dramma soprattutto distante persone in fuga. I criminali entrano nei paesi liberamente dagli aeroporti e la povera gente non può raccontare la propria storia, gridare le proprie sofferenze, le violenze subite”.
“Siamo davanti alla sconfitta dell’umanesimo su cui si fonda l’Europa, una sconfitta della democrazia. Con la Polonia salgono ormai a dieci i paesi europei che si sono affidati a dei muri per la propria ‘sicurezza’: l’Ungheria, la Bulgaria, la Slovenia, l’Austria, la Macedonia, la Grecia, Estonia, Lituania, il muro spagnolo di Ceuta e Melilla. L’Europa dei muri è un’Europa che dimostra di cedere alla paura, un Europa in difesa da un mondo che cammina”.
La Polonia 'cristiana' vuole un muro contro i migranti, l'ira della Chiesa: "Sconfitta della democrazia"
Mons. Perego, presidente della Commissione episcopale della Cei preposta alle migrazioni e presidente di Migrantes: "Questo è un segno del rifiuto e non del riconoscimento della persona"
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15 Novembre 2021 - 18.38
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