Liberticidi e autoritari. E anche profondamente reazionari. l’Ungheria ha infranto il diritto europeo criminalizzando gli aiuti destinati ai richiedenti asilo e respingendoli arbitrariamente alle frontiera: lo ha stabilito la Corte di Giustizia dell’Unione Europea. “Perseguendo penalmente chiunque fornisse un aiuto per la presentazione di una richiesta d’asilo, l’Ungheria ha violato gli obblighi assunti”, si legge nella sentenza che boccia in tal modo la legge “Ferma Soros” approvata nel 2018 dal Parlamento di Budapest.
Il premier ungherese Viktor Orban accusa infatti il miliardario statunitense di origine ungherese, George Soros, di aver voluto orchestrare attraverso le sue ong “un’immigrazione di massa” verso l’Unione Europea.
La legge prevede fino a un anno di carcere per chiunque aiuti una persona entrata in modo irregolare in Ungheria da un Paese non appartenente all’area Schengen. La stessa legge limita inoltre drasticamente le possibilità di una concessione dell’asilo, respingendo automaticamente quelle di coloro arrivati in Ungheria attraverso un qualunque Paese nel quale non fosse soggetto a persecuzioni; anche questa clausola, secondo la Corte, costituisce una violazione del diritto europeo.