L’ultima notizia che ha infiammato la Francia non riguarda le elezioni presidenziali del 2022, ma l’inserimento del pronome neutro ‘iel’ nell’edizione digitale del dizionario Petit Robert, annunciata con un comunicato stampa dal direttore della casa editrice, Charles Bimbenet, e rilanciata dai media locali.
“Abbiamo constatato che lo ‘iel’ e’ sempre più utilizzato”, ha spiegato Bimbenet.
Per ora, il pronome neutro non sarà presente in nessun dizionario cartaceo, ma la discussione che ne è nata è di dimensioni nazionali, tanto da coinvolgere il governo.
La ministra per le Pari opportunità, Elisabeth Moreno, ha definito la mossa di Le Robert “un progresso per le persone che vogliono riconoscersi in questo pronome.
Non capisco cosa possa togliere a coloro che non lo utilizzano”.
“Il femminismo è una giusta causa, ma non dobbiamo triturare la lingua francese, che è già abbastanza complessa così com’è.
Va bene femminilizzare i nomi delle professioni, ma le modifiche improvvise non vanno bene”, ha reagito invece il ministro dell’Educazione, Jean-Michel Blanquer.
Con lui si è schierata Brigitte Macron: la moglie del presidente della Repubblica Emmanuel Macron ha voluto sottolineare che “la divisione binaria dei pronomi va benissimo”.
Chi invece si è opposto fermamente al pronome neutro è Francois Jolivet, deputato de La Republique En Marche, che ha descritto l’iniziativa come “molto infelice” e ha inviato una lettera all’Accademia francese per sollecitarla a esprimersi sulla questione.
Lo ‘iel’ è un neologismo inventato all’inizio degli anni 2010 dalle persone che si definiscono non-binarie e che quindi non si riconoscono nel pronome maschile né in quello femminile.
Il suo corrispondente nella lingua inglese è “they”, ma in francese non esiste un termine analogo, perché i pronomi di terza persona plurale sono sempre binari.