Un colpo di scena che però era stato messo nel conto, fin dal risultato delle elezioni: Magdalena Andersson, leader dei socialdemocratici, si è dimessa solo poche ore dopo essere stata nominata primo ministro dal parlamento svedese.
Andersson era stata eletta con 117 voti favorevoli, 174 contrari e 57 astenuti e per il sistema svedese, che prevede – per l’elezione del primo ministro – che un candidato per essere nominato ha bisogno che la maggioranza del Parlamento non sia contraria alla sua elezione, era sufficiente.
Ma Andersson si sarebbe ritrovata prima ministra di un Parlamento praticamente ingovernabile. È quello che devono aver pensato i Verdi, suoi alleati, che hanno lasciato il Governo appena creato. Di lì a poco l’annuncio di Andersson, che si è comunque detta pronta a ritentare una nuova elezione, questa volta come capo di un governo mono-partitico.