Con l’annuncio della lista dei sette ministri socialdemocratici, si conferma la promessa della campagna elettorale: il governo ‘semaforo’ che è sul punto di insediarsi (l’elezione del cancelliere è prevista per questo mercoledì) sarà il primo perfettamente “gender equal”. Ossia: pari numero di ministri donne e di ministri uomini.
Le ultime arrivate, per così dire, sono le quattro ministre di nomina socialdemocratica che Scholz ha presentato oggi al Willy-Brandt-Haus, il quartier generale dell’Spd: la vera sorpresa (e novità) è l’arrivo di Nancy Faeser, presidente dell’assemblea regionale dell’Assia, prima donna in Germania ad occupare il ministero all’Interno (al posto del cristiano-sociale bavarese Horst Seehofer).
Dopodichè, il ministero all’Edilizia va a Klara Geywitz, mentre la titolare uscente all’Ambiente Svenja Schulze va alla Cooperazione economica e lo Sviluppo e Christine Lambrecht trasloca dalla Giustizia al dicastero della Difesa.
Con le verdi Annalena Baerbock nella cruciale casella degli Affari esteri, Steffi Lemke all’Ambiente, Anna Spiegel alla Famiglia, più la liberale Bettina Stark-Watzinger al ministero dell’Istruzione e la Ricerca, il quadro è completo: otto donne e otto uomini. Il diciassettesimo posto dell’esecutivo è quello del cancelliere Scholz.
L’altro tema che occupa i titoli dei media tedeschi in queste ore è l’approdo di Karl Lauterbach alla Sanità, una nomina che arriva dopo un lungo braccio di ferro tra le fila degli stessi socialdemocratici: responsabile Salute del partito che fu di Brandt e di Schmidt, nell’ultimo anno e mezzo colui che oggi è indicato come successore del cristiano-democratico Jens Spahn ha di fatto assunto un ruolo di assoluto rilievo nel dibattito pubblico sulla pandemia. E non solo come presenza fissa dei talk show, ma anche come esperto ascoltato a tutti i livelli, compresi quelli scientifici e medici: un’esposizione mediatica che gli è costata anche una valanga di minacce di morte.
“Vinceremo la lotta contro la pandemia”, ha scandito Lauterbach sotto la statua di Brandt. “Il vaccino continuerà ad avere un ruolo centrale, ma non solo: in generale è fondamentale rendere più robusto il sistema sanitario tedesco.
“La maggior parte dei cittadini di questo Paese si sono augurate che il nuovo ministro alla Sanità rispondesse al nome di Karl Lauterbach”, sono state le parole di Scholz. Mentre al ministero del Lavoro è confermato Hubertus Heil, anche lui Spd, il resto della composizione del governo è nota: vicecancelliere e ministro di Economia e clima sarà il verde Robert Habeck, il suo collega di partito Cem Ozdemir andrà all’Agricoltura, mentre, come ampiamente anticipato, il leader dell’Fdp Christian Lindner prende il posto dello stesso Scholz al cruciale ministero alle Finanze. Sempre dal campo dei liberali, Marco Buschmann andrà alla Giustizia e l’attuale segretario generale del partito, Volker Wissing, sarà ministro del Traffico.
Un’altra nomina centrale nel nuovo esecutivo è quella di Wolfgang Schmidt, un fedelissimo di Olaf Scholz, come capo della cancelleria al posto di Helge Braun, a sua volta molto vicino ad Angela Merkel. Mentre la quasi-neo ministra Nancy Faesar ha voluto annunciare che uno dei suoi impegni prevalenti sarà “la lotta contro l’estremismo di destra”, è stato Scholz a sottolineare che “in questo governo la sicurezza è in mano a donne forti”, riferendosi alla nuova titolare alla Difesa Lambrecht, ma anche alla nuova ministra all’Interno.
L’ultimo passaggio per la formazione dell’esecutivo ‘semaforo’ (dal colore dei partiti che lo compongono: rosso per l’Spd, verde per gli ambientalisti e giallo per i liberali), a questo punto è il referendum nel partito di Habeck e Baerbock.
I circa 125 mila membri dei “Gruenen” hanno avuto tempo fino alle 13 di oggi per esprimersi sul contratto di coalizione sottoscritto con Spd e Fdp, che hanno già avuto il via libera ai rispettivi congressi straordinari degli ultimi due giorni. Appuntamento finale è questo mercoledì l’elezione al Bundestag di Olaf Scholz a nuovo cancelliere dopo 16 anni di ‘regno’ merkeliano: a quel punto, il ‘semaforo’ scatta sul verde. Comunque la si veda, una svolta epocale.
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