C’è imbarazzo dopo la scelta di escludere l’Ungheria di Orban, oggi per il summit sulla democrazia: il presidente degli Usa Joe Biden e la presidente della Commissione Europea Ursula von der Leyen co-presiederanno l’iniziativa convocata dagli Stati Uniti per promuovere nel mondo la causa della “peggior forma di governo, eccezion fatta per tutte quelle altre forme sperimentate finora”, per citare Winston Churchill.
Biden e von der Leyen presiederanno ciascuno una delle due sessioni, che si terranno on line, dedicate ai capi di Stato e di governo di circa 110 Paesi, scelti da Washington. L’esclusione dell’Ungheria, l’unico Paese Ue che non è stato invitato, crea un evidente imbarazzo a Bruxelles, nella Commissione (von der Leyen parlerà comunque) e ancora di più nel Consiglio.
Il Paese di Viktor Orban, a quanto si apprende, è l’unico tra i membri dell’Ue nei confronti del quale l’amministrazione americana ha mostrato con Bruxelles un chiaro disagio, decidendo di non invitarlo. Ha invece invitato la Polonia del Pis, che pure ha problemi non trascurabili per quanto riguarda lo Stato di diritto.
Nella lista degli invitati ci sono anche Paesi come il Pakistan, non esattamente un modello per il rispetto dei diritti umani, e le Filippine, dove le esecuzioni extragiudiziali non si contano. Il summit dovrebbe affrontare diversi temi, tra cui la lotta alla disinformazione, la transizione digitale, la libertà di informazione e il finanziamento dei progetti infrastrutturali nel mondo. Almeno per ora, infine, non sembra esserci molto appetito da parte dell’Ue per chiedere con determinazione alla Cina di fare chiarezza sulle origini del Sars-CoV-2.
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