L'ex capo staff di Trump deferito per oltraggio al Congresso: si rifiuta di testimoniare sul 'golpe' di Capitol Hill
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L'ex capo staff di Trump deferito per oltraggio al Congresso: si rifiuta di testimoniare sul 'golpe' di Capitol Hill

Meadows è la seconda persona della cerchia di Trump ad essere accusata di oltraggio dalla Camera. A ottobre, nove Repubblicani si erano uniti ai democratici per pronunciarsi a favore della stessa accusa per l'ex consigliere di Trump, Steve Bannon

L'ex capo staff di Trump deferito per oltraggio al Congresso: si rifiuta di testimoniare sul 'golpe' di Capitol Hill
Trump e Mark Meadows
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15 Dicembre 2021 - 10.41


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Un altro scherano del presidente che conosce bene come siano andati i fatti in occasione del mezzo golpe di Capitol Hill e che più che difendere la democrazia americana pensa a difendere la cricca del miliardario xenofobo che sulla base di menzogne e falsità ha aizzato una folla di estremisti di destra e di esaltati a dare l’assalto al Campidoglio.

 Con 222 voti a favore e 208 contrari, la Camera dei Rappresentanti di Washington ha approvato il deferimento dell’ex capo dello staff di Donald Trump, Mark Meadows, al Dipartimento di Giustizia con l’accusa di oltraggio al Congresso per essersi rifiutato di testimoniare davanti alla Commissione ristretta che indaga sull’attacco del 6 gennaio al Campidoglio.

Due deputati Repubblicani, Liz Cheney e Adam Kinzinger, si sono uniti al voto dei Democratici a sostegno della misura. Meadows aveva fornito migliaia di pagine di documenti agli inquirenti, poi aveva respinto la richiesta della Commissione – fatta per il tramite di una citazione in giudizio – di deporre.

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Meadows è la seconda persona della cerchia di Trump ad essere accusata di oltraggio dalla Camera. A ottobre, nove Repubblicani della Camera si erano uniti al voto dei Democratici per pronunciarsi a favore della stessa accusa per l’ex consigliere di Trump, Steve Bannon; e alcune settimane dopo, un gran giurì federale aveva incriminato Bannon per aver disatteso il mandato di comparizione della commissione di indagine sul 6 gennaio.

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