Biden potrà essere criticato per tante scelte non sempre opportune e tanti errori. Ma almeno si sa che lui non è un nemico della democrazia come lo è il suo predecessore.
E’ passato quasi un anno dal violento assalto al Campidoglio del 6 gennaio scorso e gli americani sentono minacciata la loro democrazia ”dall’interno del Paese”, dicendosi profondamente preoccupati.
E’ quanto emerge da due sondaggi, uno pubblicato dalla Cbs, l’altro condotto dalla Università del Maryland per il Washington Post. Secondo quest’ultimo l”’orgoglio” degli americani per la loro democrazia è diminuito drasticamente, dal 90 per cento nel 2002 al 54 per cento di oggi.
L’attacco al Congresso è visto come “un presagio di una crescente violenza politica” per i due terzi degli intervistati dalla Cbs, che ritengono che la democrazia americana “è minacciata” e si aspettano ”nuove violenze politiche nei prossimi anni”.
Solo il 6 per cento degli interpellati sente la democrazia americana al sicuro. Inoltre, per il 28 per cento degli intervistati, è possibile utilizzare la forza per difendere il risultato di un’elezione. Il 34 per cento degli intervistati dal Washington Post ritiene invece che un’azione violenta contro il governo a volte può essere giustificata. Si tratta della percentuale più alta da decenni.
Inoltre circa il 60 per cento degli intervistati ha dichiarato che l’ex presidente americano Donald Trump ha una notevole responsabilità per l’invasione del Campidoglio proprio mentre i legislatori dovevano certificare la vittoria di Joe Biden alle elezioni.
Secondo il sondaggio pubblicato dal Washington Post, l’83 per cento degli elettori di Trump ha attribuito il suo livello di responsabilità solo per “alcuni” o “nessuno”. Inoltre le rilevazioni della Cbs mostrano che il 26 per cento degli americani vuole che Trump si candidi di nuovo nel 2024. Chi ha votato per Biden, sottolinea la Cbs, si dice ottimista rispetto alla sua presidenza e il 51 per cento ritiene che con lui la situazione migliorerà rispetto alla lotta alla pandemia.
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