Capitol Hill, un anno dopo. Biden: "Quel giorno Trump ha assaltato la democrazia"
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Capitol Hill, un anno dopo. Biden: "Quel giorno Trump ha assaltato la democrazia"

Il Presidente ha ricordato l'assalto di un anno fa: "In America non ci sarà mai posto per gli autocrati"

Capitol Hill, un anno dopo. Biden: "Quel giorno Trump ha assaltato la democrazia"
Joe Biden
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6 Gennaio 2022 - 15.59


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Un anno dopo, il Presidente Biden e la Vice Presidente Harris sono a Capitol Hill per commemorare il primo anniversario di quello che è forse l’episodio più grave della storia della democrazia americana, l’assalto dei fanatici trumpiani del 6 gennaio 2021. Per l’occasione, Biden ha usato parole chiare e concise: “Nessun presidente aveva mai ostacolato la transizione. Per lui il suo ego è più importante della democrazia”.

“Il 6 gennaio fu un’insurrezione armata e Donald Trump cercò di rovesciare elezioni libere, di sovvertire la Costituzione e di fermare una trasferimento pacifico dei poteri attraverso un gruppo di balordi, tutto il mondo ha visto con i suoi occhi”, ha detto Biden. “Nemmeno durante la guerra civile questa cosa accadde. In questo luogo sacro fu attaccata la democrazia, un attacco brutale, ma il popolo ha resistito, la democrazia ha tenuto. Donald Trump non fece nulla durante l’assedio di Capitol Hill. Non accettava di aver perso, era uno sconfitto, ma il suo ego è troppo forte, così ha cercato di riscrivere la storia, tessendo una tela di menzogne a danno degli interessi del Paese”.

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“Oggi, un anno fa, la democrazia fu attaccata. La volontà del popolo finì sotto assalto. E la nostra costituzione fronteggiò la più grave delle minacce”, ha twittato il presidente prima di arrivare nella sala che fu teatro dell’attacco. 

“Se chiudete gli occhi, e pensate a quei momenti, cosa vedete? Una torma di persone che hanno causato distruzione, portando la bandiera confederata — quella di chi voleva distruggere gli Stati Uniti — in questo edificio. Non era mai successo: è successo un anno fa, qui. Cosa non abbiamo visto? Non abbiamo visto l’lintervento dell’allora presidente, che non ha fatto nulla, per ore, rimanendo seduto a guardare la televisione. Non era un gruppo di turisti: era un’insurrezione armata, di persone che volevano sovvertire il risultato delle elezioni. Questo non è rivangare il passato: è evitare che venga sepolto, è evitare che si ripeta”. 

“E questo è il momento di decidere che tipo di nazione saremo. Saremo una nazione che accetta la violenza politica? Saremo una nazione che permette ai politici eletti di rovesciare la volontà legalmente espressa dal popolo? Saremo una nazione che vive alla luce della verità o all’ombra delle menzogne? La strada davanti a noi è quella di riconoscere la verità e vivere sulla base di essa”, ha detto Biden. 

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“L’enorme bugia che l’ex presidente e i suoi continuano a ripetere è che l’insurruzione è avvenuta non quel giorno, ma il giorno delle elezioni. Non è così: in quel giorno è stato compiuto da milioni di americani il più alto gesto della democrazia. La verità è che le elezioni sono state la più grande manifestazione di democrazia mai vista in questo Paese, perché il più alto numero di statunitensi decise, quel giorno, di votare, nonostante la pandemia. In questo momento, in molti Stati, vengono votate leggi non per proteggere la democrazia, ma per impedire a persone di votare. L’ex presidente e i suoi supporter hanno capito che l’unico modo per loro per vincere è impedire alle persone di votare: è un comportamento non democratico, e antiamericano”.

L’altra “grande bugia” detta da Trump è che «”il risultato delle elezioni non possa essere ritenuto affidabile. È falso: non ci sono mai state elezioni tanto controllate, tutte le cause legali fatte dai repubblicani sono state bocciate. Trump è un ex presidente sconfitto: sconfitto da un margine di milioni di voti”.

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La terza “bugia di Trump”, ha detto ancora Biden, «è che i manifestanti siano i veri patrioti. È quello che pensate, se guardate a quella devastazione, a quelle persone che hanno, letteralmente, defecato nei corridoi del Congresso? Non erano al servizio dell’America, erano al servizio di una sola persona”. 

Ma in America, ha detto Biden, “non ci sarà posto per uomini forti, dittatori, autocrati”. Siamo a un “momento decisivo della storia”: a una “battaglia per l’anima dell’America. Il 6 gennaio non sarà la fine della democrazia: ma l’inizio di una nuova era. Non ho cercato questa battaglia: ma non mi tirerò indietro, non permetterò che la violenza prevalga la democrazia. Al cuore dell’America arde la fiamma della libertà, della democrazia: non siamo la terra di re, autocrati. Dio protegga chiunque vigila sulla nostra democrazia”. 

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