Le proteste in Kazakista hanno portato a circa 8mila in una settimana di scontri segnati da una repressione implacabile.
Secondo il presidente kazako, Kassym-Jomart Tokayev, queste violente proteste, che hanno causato decine di morti in Kazakizstan, sarebbero un “tentativo di colpo di stato” guidato da “combattenti armati”.
Il presidente ha assicurato che fornirà alla comunità internazionale le prove del “coinvolgimento di terroristi stranieri” nel tentato golpe e che il suo governo è di fronte ad una “aggressione dall’esterno”.
“Non spareremo mai sui manifestanti pacifici”, ha assicurato Tokayev, sottolineando che l'”operazione antiterrorismo prosegue”, ma che è “vicina alla fine”.
“Sono entrati in azione gruppi di combattenti armati che stavano aspettando il momento giusto. Il loro obiettivo principale è diventato chiaro…è stato un tentato golpe”.