La stampa estera esulta per il bis: "Mattarella è il guardrail della democrazia"
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La stampa estera esulta per il bis: "Mattarella è il guardrail della democrazia"

Tutti sottolineano una scelta nel segno della stabilità dopo una settimana di caos e divisioni fra i partiti politici e qualcuno cita lo stesso Mattarella che ha accettato “nell’interesse della nazione”, ricordandone l'età

La stampa estera esulta per il bis: "Mattarella è il guardrail della democrazia"
Sergio Mattarella
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30 Gennaio 2022 - 11.31


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Tutte le principali testate internazionali, o quasi, hanno aperto con la notizia della rielezione del presidente della Repubblica Sergio Mattarella appare nelle homepage di t

Come scrive Francesca Venturi, Agi, tutti hanno sottolineato una scelta nel segno della stabilità dopo una settimana di caos e divisioni fra i partiti politici e qualcuno cita lo stesso Mattarella che ha accettato “nell’interesse della nazione”, ricordandone l’età e la precedente dichiarata intenzione di ritirarsi.

Il New York Times lo definisce il “guardrail” della “oscillante” democrazia italiana.

In Francia, dove il presidente Macron è stato fra i primissimi a congratularsi ieri sera, Le Figaro ricorda che la rielezione “permetterà di assicurare la stabilità del tandem Mattarella-Draghi che gestisce da un anno il risanamento del Paese”, mentre Le Monde cita “l’interesse della nazione” e si chiede retoricamente se “sarebbe stato meglio continuare il gioco al massacro o prendere atto dello stallo e cercare una via di uscita anche a costo di una leggera stortatura alla logica istituzionale? È servito un venerdì disastroso perché i leader delle principali forze politiche si arrendessero all’evidenza e chiedessero al presidente uscente di restare al Quirinale”.

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Nel Regno Unito, il Guardian parla nel titolo delle “profonde divisioni” emerse durante un “farsesco processo di voto parlamentare” e ricorda che “l’ottantenne non voleva un nuovo mandato ma è stato convinto a restare”, mentre la Bbc ricorda che ha accettato per “senso di responsabilità”, parlando di “votazioni spesso tese” nei giorni precedenti.

Il Financial Times sottolinea che solo il presidente uscente può assicurare “la sopravvivenza del fragile governo Draghi”.

Dagli Usa, il Washington Post parla della rielezione di un “riluttante presidente Sergio Mattarella”, ricordando la foto degli scatoloni del trasloco dal Quirinale nei giorni scorsi.

Secondo il New York Times, con la rielezione “si preserva lo status quo”. Mattarella, spiega il quotidiano Usa, è stato presidente durante “sette anni caotici in cui l’Italia ha oscillato da sinistra a destra, rappresentando un guardrail della democrazia italiana”, mentre per il Wall Street Journal “l’Italia sceglie di mantenere gli stessi leader, evitando il caos politico.La frammentata classe politica italiana rielegge Sergio Mattarella come capo dello stato e mantiene Mario Draghi come capo del governo dopo una settimana di disordine”.

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Il tedesco Spiegel, che come molti in Germania faceva il tifo per Draghi al Quirinale, definisce le elezioni presidenziali “un teatro dell’assurdo”. “Per giorni – si legge nel sito del settimanale di Amburgo – hanno giocato d’azzardo e litigato. Ma ora tutto è rimasto come prima, con Sergio Mattarella. Al primo ministro Mario Draghi non è stato permesso di diventare capo di stato”.

Lo spagnolo El Pais ricorda che “i partiti non hanno trovato soluzioni all’abisso istituzionale” mentre El Mundo spiega che “non sono riusciti ad accordarsi e si sono rassegnati a lasciare tutto immutato fino alle prossime elezioni”. Il giornale online Politico.Eu dice che “il primo ministro Mario Draghi e i partiti di governo hanno chiesto a Mattarella di rimanere per rompere una settimana di stallo politico”.

Secondo l’Irish Times “Sergio Mattarella (80) avrebbe voluto lasciare il suo ruolo ma i leader politici non sono riusciti a trovare un accordo sul successore”.

Il South China morning post dice che “ha accettato dopo che i partiti non sono riusciti a trovare un candidato alternativo reciprocamente accettabile in una settimana di voto difficile in Parlamento”, mentre il russo Kommersant evidenzia che il presidente “avrebbe dovuto lasciare il suo incarico il 3 febbraio, ma, a causa delle possibili conseguenze per la stabilità politica del Paese, ha accettato di candidarsi per un secondo mandato dopo che i partiti della coalizione gli hanno chiesto di riconsiderare la sua decisione di dimettersi”.

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