L'ex vice di Trump Pence potrebbe diventare teste chiave nell'inchiesta sul golpe di Capitol Hill
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L'ex vice di Trump Pence potrebbe diventare teste chiave nell'inchiesta sul golpe di Capitol Hill

L'ex vice-presidente ha detto che Trump si sbaglia nel dire che il vice presidente aveva l'autorità di rovesciare i risultati elettorali, e che continuare ad affermarlo è anti americano

L'ex vice di Trump Pence potrebbe diventare teste chiave nell'inchiesta sul golpe di Capitol Hill
Mike Pence
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5 Febbraio 2022 - 18.09


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Mike Pence potrebbe mollare definitivamente Trump, dopo esserne stato vice presidente durante il suo mandato, e addirittura incriminarlo per i fatti di Capitol Hill del 6 gennaio 2021. E’ sempre più probabile che diventi il potenziale teste chiave dell’inchiesta.

Già nelle scorse settimane, il democratico Bennie Thompson, che presiede la commissione, ha detto che riteneva che l’invio di una lettera di invito all’ex vice presidente era imminente.

Ma la lettera per Pence non è ancora partita, a differenza di altre inviate a decine di altre potenziali testimoni a cui si chiede di collaborare volontariamente all’inchiesta, tra i quali anche Ivanka Trump. Questo perché non ci sarebbe unanimità tra i membri della commissione su questa mossa di grande rilevanza politica.

Ma il discorso pronunciato ieri da Pence, che ha detto che Trump “si sbaglia” nel dire che il vice presidente aveva l’autorità di rovesciare i risultati elettorali, e che continuare ad affermarlo è “anti americano”, è destinato a far aumentare le pressioni di chi vuole la testimonianza dell’ex vice presidente.

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“La presidenza appartiene al popolo americano, e solo al popolo americano, francamente non c’e’ un’idea più anti americani che quella che una persona possa scegliere che sia il presidente americano”, ha intervenendo alla Federalist Society Pence che da giorni veniva di nuovo pubblicamente attaccato da Trump per non aver impedito, il 6 gennaio, la ratifica definitiva della vittoria elettorale di Joe Biden.

Senza contare che negli ultimi giorni la commissione di inchiesta si è incontrata con diversi ex collaboratori di Pence, testimonianze che possono essere considerate come preparatorie a quella dell’ex vice presidente. “Si può ritenere che il vice presidente abbia molte informazioni interessanti per la commissione, è stato costretto a fuggire dal Campidoglio per proteggere la sua vita ed è al corrente di colloqui che sono rilevanti per noi”, ha spiegato Jamie Raskin, democratica della commissione, riferendosi al fatto che Pence, quando i sostenitori di Trump hanno assaltato il Congresso, è stato messo in salvo dagli agenti del Secret Service.

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“Tutti ovviamente vogliono sentire Pence, ma l’ex vice presidente degli Stati Uniti non è la prima persona che si chiama a testimoniare”, ha poi aggiunto, riconoscendo la gravità di un eventuale passo del genere.

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