Negli Stati Uniti si continua a sparare e i metodi violenti della polizia non cessano, nonostante le grandi proteste del Black Lives Matter.
Centinaia di persone hanno protestato la notte scorsa a Minneapolis per l’afroamericano Amir Locke ucciso dalla polizia durante un raid notturno nella sua abitazione.
I manifestanti hanno chiesto le dimissioni del sindaco Jacob Frey e l’incriminazione dell’agente che ha ucciso il 22enne afroamericano.
L’uccisione è avvenuta mercoledì scorso, quando gli agenti hanno fatto irruzione senza preavviso nell’abitazione di Locke: l’uomo, colto di sorpresa nel sonno, non sapendo che si trattava della polizia, ha impugnato la pistola, che possedeva legalmente, provocando la reazione dell’agente.
La vicenda mette di nuovo sotto accusa il dipartimento di polizia di Minneapolis, dopo che nel maggio del 2020 l’uccisione di George Floyd ha provocato un enorme movimento di protesta in tutto il Paese.