Anthony Fauci, immunologo e consigliere del presidente Usa, ha spiegato che il nuovo passo verso la nuova fase della pandemia, o se vogliamo alla normalità dopo due anni, sarebbe quello di vaccinarci tutti.
“Sarebbe più facile ritornare alla normalità se ci fossero più persone vaccinate. Non scopriamo nulla di inedito, i dati confermano che i vaccini e in particolar modo associati al booster (il richiamo) hanno un impatto decisivo nel limitare il numero di ospedalizzazioni e la mortalità”.
“Se vogliamo – come è naturale – il ripristino della normalità perduta, insistere sulle inoculazioni resta la strada maestra”, prosegue. “Anche perché dobbiamo renderci conto che è il modo più efficace per indebolire il virus che non verrà certo sradicato. Chi non è vaccinato rischia molto di più di finire ricoverato rispetto a chi ha le dosi consigliate. Negli Stati Uniti purtroppo il numero di “full vaccinated”, ovvero chi ha fatto due dosi, non è alto come altrove e questo può essere un elemento di preoccupazione. Se il virus diventa meno aggressivo, anche le forme gravi di malattia diminuiscono ed è questa in fondo la condizione che consentirà ai Paesi, dagli Stati Uniti all’Europa, di avere meno restrizioni”.
La terza dose sarà l’ultima? “Non lo sappiamo ancora, non abbiamo una risposta. E possibile che basti il booster. Ma solo monitorando la situazione e studiando l’efficacia della risposta del sistema immunitario sul lungo periodo, avremo elementi per decidere”, prosegue Fauci. “E’ possibile, forse probabile, che le persone anziane e quelle con certe patologie avranno bisogno di altre somministrazioni”, conclude.
Argomenti: covid-19