Sarà dominata dalla crisi ucraina l’annuale Conferenza sulla sicurezza di Monaco, che si apre oggi in Germania sullo sfondo del crescente allarme dell’Occidente per le operazioni russe al confine con l’ex repubblica sovietica. Alla vigilia dell’appuntamento, il ministro degli Esteri tedesco, Annalena Baerbock, ha ammonito che la Russia sta mettendo in pericolo la sicurezza dell’Europa con “richieste da Guerra Fredda”, ma ha allo stesso tempo sottolineato l’importanza di continuare con la diplomazia.
Il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, il vicepresidente degli Stati Uniti, Kamala Harris, il Segretario generale della Nato, Jens Stoltenberg e i vertici Ue (dalla presidente della Commissione, Ursula von der Leyen al presidente del Consiglio Ue, Charles Michel), saranno tra i partecipanti all’evento di tre giorni, noto come la ‘Davos della Difesa”, i cui lavori si terranno all’hotel Bayerischer Hof di Monaco di Baviera.
Mosca, per la prima volta, non manderà nessun rappresentante, a sottolineare quanto le relazioni con l’Occidente si siano deteriorate: anche al culmine della rivoluzione ucraina del 2014, poco prima dell’annessione della Crimea da parte della Federazione, il ministro degli Esteri, Serghei Lavrov, non aveva mancato l’appuntamento di Monaco. La portavoce della diplomazia russa, Maria Zakharova, ha denunciato che la Conferenza sulla sicurezza di Monaco “ha perso la sua inclusività e obiettività”.