La Repubblica domenicana alza un muro di frontiera con Haiti: il presidente, Luis Abinader, ieri ha avviato formalmente i lavori di costruzione del muro che dividerà il suo Paese da Haiti. È il primo tratto di 54 chilometri di un muro in cemento armato e metallo che servirà – ha detto Abinander – a contrastare l’immigrazione clandestina, i traffici illeciti e il contrabbando.
La recizione che fungerà da frontiera sarà lunga in totale 164 chilometri e verrà realizzata in due fasi. I lavori dureranno nove mesi e richiederanno un investimento di di 1.750 milioni di pesos (circa 27 milioni di euro). Lo riporta il quotidiano Diario Libre di Santo Domingo. Lungo il percorso, precisa il giornale, si innalzeranno 19 torri di sorveglianza e controllo, con dieci varchi di accesso per il pattugliamento e decine di chilometri di sentieri per la sorveglianza e la manutenzione, su entrambi i lati.
Il presidente l’ha definita in cofnerenza stampa “una recinzione perimetrale intelligente”, assicurando che, alla fine della sua costruzione, partirà l’edificazione di un secondo segmento di 110 chilometri. Il totale della linea di confine haitiano-dominicana è di 391,6 chilometri. La struttura – ha poi specificato il capo dello Stato – sarà resa intelligente con “l’installazione di sensori di movimento e termici, telecamere di sicurezza, e postazioni di droni di tipo militare ad alta capacità. L’opera – ha concluso Abinader – consentirà allo Stato dominicano di garantire le capacità per contrastare più efficacemente il controllo, anche con strumenti biometrici, del flusso di immigrati privi di documenti, prevenire il traffico di droga e armi, e contrastare il contrabbando e altri atti illeciti.
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