Russia, approvata la legge sulle fake news: fino a 15 anni di carcere per chi le diffonde
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Russia, approvata la legge sulle fake news: fino a 15 anni di carcere per chi le diffonde

La riforma del codice penale in relazione alla fake news riguardanti l'esercito e le operazioni belliche, prevede fortissime sanzioni e carcere fino a 15 anni.

Russia, approvata la legge sulle fake news: fino a 15 anni di carcere per chi le diffonde
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4 Marzo 2022 - 11.51


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Il governo di Mosca ha approvato una legge di modifica del Codice penale per contenere le fake news sulle operazione dell’esercito russo nel conflitto con l’Ucraina

Lo scrivono Tass e Interfax, spiegando che questo è quello che prevede la legge appena approvata dalla Duma, all’unanimità, che introduce una responsabilità criminale per la diffusione di false informazioni sulle forze armate russe.

In base alla gravità del reato sono previste multe e anche la prigione (si rischiano fino a 15 anni di carcere).

La settimana scorsa le forze armate russe hanno invaso l’Ucraina e il Cremlino sta rafforzando la stretta sui media indipendenti. Il presidente della Duma, Viaceslav Volodin, ha dichiarato che il progetto di legge sarà esaminato dal Senato e sarà subito inviato per essere firmato dal presidente russo.

L’Autorità russa che controlla le comunicazioni ha ristretto l’accesso a numerosi media indipendenti, tra cui la Bbc, aumentando ulteriormente la stretta su internet. L’accesso ai siti web della Bbc, del sito di notizie indipendente Meduza, dell’emittente tedesca Deutsche Welle e del sito web in lingua russa fondato dagli Usa Radio Free Europe/Radio Liberty, Svoboda, sono stati “limitati” da Roskomnadzor (l’agenzia russa che controlla le comunicazioni), in seguito ad una richiesta delle autorità.

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Ieri la radio liberale Eco di Mosca ha annunciato la chiusura e anche la tv indipendente Dozhd ha sospeso la propria attività.
Nei giorni scorsi, entrambe le emittenti erano state bloccate dalle autorità russe. Secondo Novaya Gazeta, precedentemente Roskomnadzor aveva chiesto a Novaya Gazeta, Mediazona, Dozhd e altri media di cancellare alcuni loro articoli per il fatto che in essi la guerra in Ucraina veniva appunto definita “guerra”. 

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