Cresce l’attesa in Corsica per le annunciate aperture del governo francese, che per la prima volta invia oggi sull’isola il suo ministro dell’Interno, Gérald Darmanin, con il mandato di negoziare sulle richieste di autonomia. Una svolta senza precedenti, che anche Gilles Simeoni, il presidente del Consiglio esecutivo di Corsica (il governo dell’isola), giudica “importante”.
Il quadro generale nel quale Darmanin compie la sua visita è quella dell’obiettivo di riportare la calma nell’isola dopo i disordini e le violenze che hanno seguito l’aggressione in carcere di Yvan Colonna, l’indipendentista che scontava l’ergastolo per l’omicidio del prefetto Claude Erignac (1998) e che è stato ridotto in fin di vita da un jihadista anche lui detenuto.
“Siamo pronti ad arrivare fino all’autonomia. Ecco, ho detto la parola”, ha annunciato il ministro in un’intervista a Corse Matin. Nei particolari “dovremo discuterne, vedere quale calendario si può stilare – ha aggiunto in un’intervista a Bfm Tv – le discussioni saranno per forza lunghe, difficili. Il futuro dei corsi è in pieno nella Repubblica francese”.
A Simeoni, Darmanin ha promesso “una serie di negoziati senza precedenti”.
E Simeoni, pur premettendo ai microfoni di France Info che “non è ancora una vittoria, né per me né per il popolo corso”, ha definito “importante” che “il ministro dell’interno, a nome del primo ministro, e probabilmente del presidente della Repubblica, dica oggi pubblicamente che il governo e lo stato sono pronti a entrare in una discussione storica”.