Stamattina sono ripartiti i negoziati tra la delegazione russa e quella ucraina, a Instanbul. Negoziati ‘avvelenati’ in tutti i sensi: stando a quanto riporta il Wall Street Journal, due delegati ucraini e il magnate Roman Abramovich mostrerebbero gravi segni di avvelenamento. Una ricostruzione che, tuttavia, non trova conferme da parte ucraina.
Ma ad avvelenare le trattative sono anche le parole del presidente americano Joe Biden che ribadisce il suo giudizio su Vladimir Putin, definito un “dittatore”. Intanto, Volodymyr Zelensky apre alla possibilità di considerare l’Ucraina territorio neutro a livello internazionale, che è una delle richieste di Mosca, e incassa la piena disponibilità dell’Italia a contribuire all’azione internazionale “per porre fine alla guerra e promuovere una soluzione durevole della crisi in Ucraina”, così come spiegato dallo stesso Draghi nel corso della conversazione telefonica avuta ieri con il presidente ucraino.
Il ministro degli Esteri ucraino, Dmytro Kuleba, ha esortato i negoziatori impegnati nei colloqui con la Russia a Istanbul a “non mangiare e bere nulla e preferibilmente evitare di toccare superfici“. Ieri, sui media è circolata la notizia che l’oligarca russo Roman Abramovich insieme ad altri due membri della delegazione di Kiev sia stato avvelenato in occasione dei primi incontri tra i due gruppi.