Ombra nera sulla Francia: Le Pen avanza e Macron rischia al ballottaggio
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Ombra nera sulla Francia: Le Pen avanza e Macron rischia al ballottaggio

Il distacco si restringe al secondo turno: Emmanuel Macron vincerebbe contro Marine Le Pen con il 53-47%, contro il 55-45% di una settimana fa.

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8 Aprile 2022 - 10.49


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Verso una Francia nera, omofoba, xenofoba e nemica dell’Europa?  Dopo un’ultima serie di incontri ieri sera, la campagna per le presidenziali francesi si conclude a mezzanotte di oggi. Dopo saranno vietati gli incontri pubblici, la distribuzione di volantini e la propaganda digitale dei candidati. Nessuna intervista, sondaggio o stima dei risultati potrà essere pubblicata prima di domenica alle 20.

E sarà la fine di una singolare campagna di primo turno per la Quinta Repubblica: congelata dalla crisi del Covid-19, e inghiottita dalla guerra in Ucraina.

Alimentando l’impennata dei prezzi dell’energia e dei generi alimentari, il conflitto ha ulteriormente sottolineato l’urgenza di fornire risposte ai francesi sul loro potere d’acquisto, la loro principale preoccupazione.

In questo contesto, le intenzioni di voto misurate dai sondaggisti disegnano uno scenario identico a quello del 2017, con Emmanuel Macron e la candidata Rn Marine Le Pen qualificati per il secondo turno, e Macron alla fine vittorioso.

– Ma è garantito? In caso di secondo turno Macron/Le Pen, potrebbe incrinarsi il “fronte repubblicano” per sbarrare la strada al candidato di estrema destra mentre il quinquennio ha visto nascere in pubblico una corrente di “antimacronismo”. Le Pen, che ha lavorato per levigare la sua immagine anche se il suo progetto rimane “radicale” a livello migratorio e istituzionale, sale di 2 punti in una settimana, al 22%.

Mentre le intenzioni di voto per Macron, che ha fatto una campagna al minimo, sono scese al 26%, secondo l’ultimo barometro OpinionWay-Kéa Partners pubblicato giovedì da Le Parisien. E il distacco si restringe al secondo turno: Emmanuel Macron vincerebbe contro Marine Le Pen con il 53-47%, contro il 55-45% di una settimana fa.

Terzo nelle intenzioni di voto intorno al 16%, il candidato di La France insoumise Jean-Luc Melenchon spera di fare il guastafeste, brandendo la necessità di un “voto utile” che permetta alla sinistra di alzarsi al secondo turno.

Il livello di astensione, che potrebbe raggiungere o addirittura superare il record del 28,4% nel 2002 (22,2% nel 2017), sarà una delle chiavi di lettura dei risultati elettorali.

Sulla destra, Valerie Pecresse, candidata Lr, è accreditata intorno al 9% ex aequo con il candidato di estrema destra e polemista Eric Zemmour. L’ecologo Yannick Jadot è accreditato con il 5% e sempre sinistra, il comunista Fabien Roussel con il 3,5%.

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