L’accusa di genocidio espressa da Biden nei confronti di Putin ha portato a una reazione a catena di vari capi di Stato, che hanno chiesto alla Casa Bianca una cura maggiore nel pesare le parole in questo delicato momento. Un’analisi dell’Huffington Post prova a fare chiarezza su che cosa significhi il termine genocidio e in quali casi lo si può usare, rispetto ai crimini di guerra.
Per il presidente Usa Joe Biden, in Ucraina le truppe russe stanno commettendo un genocidio e la stessa accusa nei confronti di Vladimir Putin è stata mossa dal presidente ucraino Volodymyr Zelensky. Da notare che il presidente francese Emmanuel Macron ha evitato invece di parlare di genocidio, perchè ritiene che un’escalation verbale non contribuisca all’obiettivo di fermare la guerra e cercare la pace, ma ha insistito sul fatto che l’esercito russo ha commesso “crimini di guerra”. L’organismo competente per giudicare queste categorie di crimini è la Corte internazionale di giustizia (Icc/Cpi), con sede all’Aja.
Né la Russia né l’Ucraina ne fanno parte, tuttavia Kiev ha accettato la giurisdizione della Corte per i crimini commessi sul suo territorio a partire dall’invasione russa della Crimea, nel 2014. È sulla base di questo ‘via libera’ che lo scorso 3 marzo la Cpi ha aperto un’indagine su sospetti crimini di guerra compiuti in Ucraina. Ecco qual è la differenza tra le varie categorie che rientrano nelle competenze della Cpi, ovvero crimini di guerra, crimini contro l’umanità e genocidio. Di recente è stata inoltre istituita una nuova categoria, il crimine di aggressione.
I crimini di guerra sono gravi violazioni del diritto internazionale contro civili e combattenti durante i conflitti armati. I parametri per individuare ciò che costituisce un criimne di guerra sono individuati dall’articolo 8 dello Statuto di Roma del 1998, che ha istituito la Cpi: si tratta di “gravi violazioni” delle Convenzioni di Ginevra del 1949, ovvero oltre 50 ipotesi di reato, tra le quali uccisioni, torture, stupri e presa di ostaggi, nonchè attacchi a missioni umanitarie. L’articolo 8 riguarda anche gli attacchi deliberati contro civili o “città, villaggi, abitazioni, edifici che sono indifesi e che non sono obiettivi militari” nonche’ la “deportazione o trasferimento di tutta o parte della popolazione” di un territorio occupato.
Le autorità ucraine affermano di aver finora ricevuto 5.600 denunce di presunti crimini di guerra da parte delle forze russe dall’inizio dell’invasione il 24 febbraio. La nozione di tale reato e’ stata formulata per la prima volta l’8 agosto 1945 e codificata nell’articolo 7 dello Statuto di Roma. Implica “un attacco diffuso o sistematico diretto contro qualsiasi popolazione civile”, inclusi “omicidio” e “sterminio”, nonché la “riduzione in schiavitu'” e la “deportazione o il trasferimento forzato”.
La nozione di crimine contro l’umanità è stata formulata per la prima volta l’8 agosto 1945 ed è codificata nell’articolo 7 dello Statuto di Roma. Implica “un attacco diffuso o sistematico diretto contro qualsiasi popolazione civile”, inclusi “omicidio” e “sterminio”, nonché “riduzione in schiavitù” e “deportazione o trasferimento forzato” della popolazione. I crimini contro l’umanità possono verificarsi in tempo di pace e includono torture, stupri e discriminazioni, siano esse razziali, etniche, culturali, religiose o di genere.I crimini contro l’umanità possono verificarsi in tempo di pace e includono torture, stupri e discriminazioni, siano esse razziali, etniche, culturali, religiose o di genere.
Il genocidio come concetto legale risale ai processi di Norimberga contro i criminali di guerra nazisti. Il termine è stato coniato dall’avvocato ebreo polacco Raphael Lemkin per descrivere lo sterminio nazista di sei milioni di ebrei. Il reato di genocidio è stato formalmente creato nella Convenzione sul genocidio del 1948 per descrivere “atti commessi con l’intento di distruggere, in tutto o in parte, un gruppo nazionale, etnico, razziale o religioso”.
Il genocidio è un “crimine internazionale molto specifico” che è difficile da provare, ha precisato Cecily Rose, professoressa di diritto internazionale all’Universita’ di Leiden nei Paesi Bassi, perché richiede la prova della “motivazione mentale” dietro di esso. Tra i crimini riconosciuti come genocidio c’è quello commesso nel 1994 in Ruanda ai danni dei tutsi e degli hutu moderati.
Nel 2017 la Cpi ha aggiunto il crimine di aggressione al suo mandato che riguarda gli attacchi alla “sovranità, integrità territoriale o indipendenza politica” di un altro Paese. Il reato mira a garantire che i leader politici e militari siano ritenuti responsabili delle invasioni, ma non può essere utilizzato contro le decine di membri della Cpi che non hanno riconosciuto la giurisdizione del tribunale, nè contro i non membri. I giuristi ritengono che invocare questo crimine nei confronti del presidente russo potrebbe richiedere l’istituzione di un tribunale speciale per l’Ucraina.