È scoppiata una violenta protesta in un quartiere di Shangai, città cinese da giorni monitorata dalla comunità internazionale a causa dell’infinito lockdown contro il coromavius che sta costringendo i 26 milioni di abitanti a una vita di stenti al limite della prigionia.
Si sono registrati scontri tra polizia e residenti forzati a lasciare le loro case. Gli agenti, bardati in tute protettive dalla testa ai piedi, hanno costretto i cittadini a lasciare i loro appartamenti per trasformarli in strutture temporanee dove trasferire i positivi.
La Cina sta inseguendo l’obiettivo Zero Covid, giudicato irraggiungibile da tutti gli esperti internazionali. Il risultato è un lockdown da incubo con scene surreali, diventate virali sui social grazie ai cittadini cinesi che sono riusciti ad aggirare la strettissima censura del regime comunista.
Malgrado la stretta, Shanghai continua a registrare numeri ancora pesanti di positività alla variante Omicron: giovedì, secondo la Commissione sanitaria municipale, i casi accertati sono stati 3.200 (da 2.573 di mercoledì) e i portatori asintomatici 19.872 (da 25.146). In tutta la Cina, i casi sono stati, rispettivamente, 3.472 e 20.694.
I residenti di Shanghai hanno sfogato la loro rabbia sui social media per la carenza di cibo e i controlli pesanti, inclusa l’uccisione di un cane da compagnia da parte di un operatore sanitario e una politica – ora ammorbidita – sulla separazione dei bambini infetti dai loro genitori privi di virus.