L’oppositore russo Aleksei Navalny promuove una campagna social contro la guerra in Ucraina, sollecitando la formazione di un fronte unito globale di “verità e informazione libera” contro Vladimir Putin “il criminale di guerra del Cremlino”, una vera e propria campagna di annunci sui social che la stragrande maggioranza dei russi, precisa, continua a usare.
Una campagna “per schiacciare la macchina della propaganda di Putin”. “La verità e l’informazione libera colpiscono il regime malato di Putin tanto quanto i Javelin” (i missili anti carro americani forniti da Washington all’Ucraina), ha scritto. “Di che tipo di sociologia è anche solo possibile parlare quando la domanda ‘sostenete la guerra in Ucraina’ e la risposta negativa può portare alla detenzione del sociologo che la pone e a chi risponde?”, sottolinea Navalny, ricordando che in Russia sono stati chiusi o bloccati “tutti i media indipendenti, inclusi i più cauti, nel giro di un mese e mezzo”.
Più dell’85 per cento degli adulti in Russia continua a usare youtube, Instagram, Whatsapp, Google e Facebook ogni giorno. “Abbiamo bisogno di annunci. Di molti annunci. Una immensa campagna contro la guerra comincerà con questa campagna pubblicitaria”. Anche se la campagna viene pagata ai costi commerciali, sarebbe un costo infinitamente inferiore al prezzo di questa guerra” (un Javelin costa 230mila dollari, per la stessa cifra si possono acquistare 200 milioni di visualizzazioni in formati diversi, e fornire almeno 300mila click sui link e almeno 8 milioni di visualizzazioni di un video con la verità di quello che sta accadendo in Ucraina”).