Elvira Nabiullina, governatrice della Banca Centrale russa, una delle donne più potenti della Federazione e più vicine a Vladimir Putin, è sempre stata una delle voci più critiche sulla guerra in Ucraina, tanto da arrivare a definirla una catastrofe e a non patirne conseguenze, per capire quanto sia potente.
Nella giornata del 18 aprile, la governatrice aveva lasciato intendere che le sanzioni internazionali alla Russia, dopo aver colpito il mercato finanziario, avrebbero avuto “un impatto più forte” sull’economia locale che “dovrà in questi mesi affrontare dei cambiamenti strutturali” per adattarsi alla nuova realtà.
Oggi Nabiullina corregge il tiro: la Russia “non corre alcun rischio di default” perché “ha tutte le risorse finanziarie” per far fronte ai suo impegni, ha dichiarato. In sostanza, la tecnocrata e rispettata Nabiullina, pur con il linguaggio tecnico, aveva descritto un quadro difficile per l’economia del paese nei prossimi mesi e aveva preannunciato un taglio dei tassi anche a costo di lasciare correre l’inflazione che a marzo è già balzata del 17,4%.
Le parole, quelle della governatrice, che non coincidevano con il quadro descritto dal Cremlino tanto che dopo qualche ora è arrivato un messaggio più tranquillizzante da parte del presidente Vladimir Putin: l’economia “si sta stabilizzando” così come l’inflazione, con il rublo che è tornato ai livelli di prima dell’inizio della guerra in Ucraina.
Anzi, ha rilanciato, il “blitzkrieg economico” lanciato dall’Occidente contro la Russia attraverso le sanzioni “è fallito”, mentre le stesse sanzioni stanno già provocando “un declino negli standard di vita” nei Paesi europei. Se necessario, si utilizzerà il bilancio statale per sostenere l’economia ha sottolineato.