Il futuro della Corsica, l’isola alla perenne ricerca della sua identità, e dell’indipendenza
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Il futuro della Corsica, l’isola alla perenne ricerca della sua identità, e dell’indipendenza

Se hai deciso di fare una vacanza “diversa”, visitando un luogo ricco di storia, vedi le partenze del traghetto Savona Calvi  e inizia pianificare il tuo viaggio, e raggiungi la Corsica

Il futuro della Corsica, l’isola alla perenne ricerca della sua identità, e dell’indipendenza
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27 Aprile 2022 - 11.01


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E’ stata definita “l’isola meravigliosa”, e “la montagna in mezzo al mare”, la sua natura selvaggia e le acque trasparenti ne fanno una delle mete più ambite dai turisti di tutto il mondo, ma in pochi sanno che la Corsica, per molti secoli, è stata dominata dagli italiani, che l’avevano scelta per la sua posizione strategica e favorevole, e volevano farne una roccaforte del Mediterraneo.

A contendersi quest’isola, in particolare, sono state due delle Repubbliche Marinare, Pisa e Genova, che l’hanno occupata sin dall’XI secolo. Il dominio di Pisa, però, ha avuto vita breve, perché già nel 1284 i genovesi la riconquistarono, e la resero sempre più italiana, fondando anche numerose città, tra cui la capitale, Ajaccio, e Calvi

L’isola diventa francese

Se hai deciso di fare una vacanzadiversa”, visitando un luogo ricco di storia, vedi le partenze del traghetto Savona Calvi  e inizia pianificare il tuo viaggio, e raggiungi la Corsica, seguendo il file rouge degli eventi che hanno contraddistinto il passato tumultuoso di quest’isola.

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La Corsica, infatti, è stata per secoli una terra di rivolte e sommosse popolari, con i Còrsi che invocavano a gran voce l’indipendenza. Ma non era semplice stabilire a chi spettasse questa terra, i primi a rivendicarne il possesso furono i francesi, con il re Luigi XV che sperava di allargare i possedimenti della nazione, all’indomani della perdita di tutte le colonie, dopo la Guerra dei sette anni.

Alla fine i francesi ebbero la meglio, ma non per meriti sul campo, bensì per una questione meramente pratica. I genovesi, infatti, incapaci di fronteggiare i rivoltosi Còrsi, guidati da Pasquale Paoli, invocarono l’aiuto dei francesi i quali, però, chiesero “in cambio” il diritto di occupazione dell’intero territorio. Dopo 14 anni di indipendenza, la Corsica era di nuovo sotto il dominio di una potenza straniera, i francesi infatti avevano sbaragliato l’esercito rivoluzionario nel 1769, sancendo così la fine della repubblica e l’esilio del suo ideologo. 

Pasquale Paoli, infatti, fu costretto a lasciare l’isola e si rifugiò in Inghilterra, dalla quale ritornò durante gli anni della Révolution. I Còrsi, però, non hanno mai dimenticato il loro passato, e anche in tempi recenti sono tornati a rivendicare l’indipendenza dalla Francia.

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Uno piccolo passo verso la libertà

La “questione Còrsa”, infatti, è sempre stata una spina nel fianco per la Francia, con i movimenti indipendentisti che sono sempre sul piede di guerra, e continuano a lottare senza sosta.

La svolta

Recentemente, il governo francese ha dato una piccola speranza alla Corsica, inviando in missione diplomatica sull’isola il ministro dell’Interno, Gérald Darmanin, incaricato dal Presidente Macron di dare inizio ad un negoziato in merito all’autonomia. 

Una “mossa elettorale”? Il dubbio è lecito, ma l’apertura eccezionale nei confronti della Corsica, potrebbe rappresentare un modo per “convincere” chi ancora non si è schierato, all’indomani dell’annuncio del ballottaggio con la candidata di estrema destra, Marine Le Pen. Qualunque sia la ragione, questi sono comunque negoziati che non hanno precedenti, e che rappresentano una svolta storica, che potrebbe davvero portare l’isola all’indipendenza.

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