Come volevasi dimostrare: l’Ungheria di Orban si piega alle richiesta di Putin e ha accettato di utilizzare il sistema di pagamento in rubli per le importazioni di petrolio e gas dalla Russia. Lo ha sottolineato il ministro degli Esteri di Budapest, Peter Szijjarto, evidenziando che “l’85% della fornitura di gas” e “il 65% della fornitura di petrolio” dell’Ungheria arrivano dalla Russia.
“Per quale motivo? È determinato dalle infrastrutture. Non è per divertimento, non abbiamo scelto questa situazione”, ha affermato in un’intervista alla Cnn, spiegando che non ci sono rotte o fonti alternative che permetterebbero all’Ungheria di interrompere le importazioni di energia dalla Russia.
Nello specifico Gergely Gulyas, capo di gabinetto del primo ministro Viktor Orban, ha precisato che Budapest “pagherà in euro presso la Gazprombank, con quest’ultima che poi convertirà quella somma in rubli”. L’Ungheria, ha aggiunto, agirà in questo modo “insieme ad altre nove nazioni”, sostenendo che “è conforme alla politica sanzionatoria dell’Unione Europea”, contraria al sistema di pagamento in rubli.