La disperazione di Papa Francesco che vuole incontrare Putin: "Andrò a Mosca, spero mi apra la porta"
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La disperazione di Papa Francesco che vuole incontrare Putin: "Andrò a Mosca, spero mi apra la porta"

L'annuncio del Pontefice in un'intervista al Corriere della Sera. "In Ucraina si stanno provando le armi, come accadde nella guerra civile spagnola prima del secondo conflitto mondiale".

La disperazione di Papa Francesco che vuole incontrare Putin: "Andrò a Mosca, spero mi apra la porta"
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3 Maggio 2022 - 09.19


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Papa Francesco vuole incontrare Putin, l’annuncio del Pontefice ha spiazzato tutti e potrebbe rappresentare un punto di svolta nella percezione della guerra di questi primi due mesi. 

“A Kiev per ora non vado – ha raccontato Bergoglio al Corriere della Sera – Ho inviato il cardinale Michael Czerny, e il cardinale Konrad Krajewski, che si è recato li’ per la quarta volta. Ma io sento che non devo andare. Io prima devo andare a Mosca, prima devo incontrare Putin. Ma anche io sono un prete, che cosa posso fare? Faccio quello che posso. Se Putin aprisse la porta…”. 

Potrebbe essere il patriarca Kirill, capo della Chiesa ortodossa russa, l’uomo in grado di convincere il leader del Cremlino ad aprire uno spiraglio. Il Pontefice scuote la testa e racconta: “Ho parlato con Kirill 40 minuti via zoom. I primi venti con una carta in mano mi ha letto tutte le giustificazioni alla guerra. Ho ascoltato e gli ho detto: di questo non capisco nulla. Fratello, noi non siamo chierici di Stato, non possiamo utilizzare il linguaggio della politica, ma quello di Gesù. Siamo pastori dello stesso santo popolo di Dio. Per questo dobbiamo cercare vie di pace, far cessare il fuoco delle armi”

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“Il Patriarca non può trasformarsi nel chierichetto di Putin. Io avevo un incontro fissato con lui a Gerusalemme il 14 giugno. Sarebbe stato il nostro secondo faccia a faccia, niente a che vedere con la guerra. Ma adesso anche lui è d’accordo: fermiamoci, potrebbe essere un segnale ambiguo”. 

“Il mio allarme non e’ stato un merito, ma solo la constatazione della realtà: la Siria, lo Yemen, l’Iraq, in Africa una guerra dietro l’altra. Ci sono in ogni pezzettino interessi internazionali. Non si può pensare che uno Stato libero possa fare la guerra a un altro Stato libero. In Ucraina sono stati gli altri a creare il conflitto. L’unica cosa che si imputa agli ucraini e’ che avevano reagito nel Donbass, ma parliamo di dieci anni fa. Quell’argomento è vecchio. Ma stiamo attenti anche a quello che può accadere adesso nella Transnistria”

“Sono troppo lontano, non so rispondere all’interrogativo se sia giusto rifornire gli ucraini. La cosa chiara è che in quella terra si stanno provando le armi. I russi adesso sanno che i carri armati servono a poco e stanno pensando ad altre cose. Le guerre si fanno per questo. Per provare le armi che abbiamo prodotto. Così avvenne nella guerra civile spagnola prima del secondo conflitto mondiale”

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