Troppo duri con Putin o troppo morbidi? «La guerra in Ucraina non è una sorpresa per noi. La Russia si è mossa lì come ha fatto nei Balcani occidentali, bersaglio della distruzione russa per molti anni».
Lo afferma il presidente del Montenegro, Milo Djukanovic, che riflette sul ritorno delle armi in Europa. L’influenza russa costituisce «un terreno fertile per la retorica nazionalista nei Balcani che negli anni Novanta è stato il seme della tragedia nei territori dell’ex Jugoslavia», spiega Djukanovic che d’altra parte non risparmia critiche all’Ue, responsabile di «aver lasciato a Mosca troppi margini di manovra nella regione».
Fortunatamente, osserva il leader montenegrino, le cose non si stanno mettendo bene per la Russia, impantanata in una guerra che credeva di «vincere nel giro di pochi giorni». «Credo sia realistico ipotizzare che il Cremlino proseguirà la guerra in Moldavia», ma, aggiunge Djukanovic, «le difficoltà che l’esercito russo ha incontrato sul campo hanno allontanato per ora lo spettro di un ritorno della guerra nei Balcani».