Che Vladimir Putin fosse un reazionario revanscista lo avevano capito tutti, fuorché qualche sedicente anti-fascista che dopo decenni non ha ancora capito la differenza tra la Russia filo-fascista di Putin, legata mani e piedi alla chiesa ortodossa di Mosca, forse la più reazionaria al mondo e non l’Unione Sovietica
E adesso il guerrafondaio ha definitivamente gettato la maschera mostrando la sua vena imperiale e zarista e rispolverando il più becero nazionalismo di chi si sente in diritto di comandare sugli altri.
E infatti il presidente russo Vladimir Putin ha reso omaggio allo zar Pietro il Grande nel 350esimo anniversario della sua nascita, tracciando un parallelo tra quelle che ha descritto come le loro due storiche missioni per riconquistare le terre russe.
Parlando alle Tv di Mosca dopo la visita a una mostra dedicata allo zar Putin ha detto che, come nell’epoca di Pietro, spettava alla Russia odierna «restituire» le terre russe alla madrepatria e «rafforzare» il Paese. «Se partiamo dal fatto che questi valori di base sono alla base della nostra esistenza, riusciremo sicuramente a risolvere i compiti che dobbiamo affrontare», ha spiegato.
Traduzione: revanscismo, espansionismo e russificazione di tutte le aree a presenza russofona. Tipo il Terzo Reich ma in versione zarista.