Palazzi, yacht, vigneti e un resort sciistico nella disponibilità di Vladimir Putin, ma non formalmente di sua proprietà, sono tutti collegati da un’unica rete. Una serie di mail sembra dimostrare che l’insieme di beni, per un valore di 4,5 miliardi di dollari, è sempre riconducibile allo stesso dominio LLCIinvest.ru.
A unire i fili è un’indagine condotta da Organized Crime and Corruption Reporting Project (Occrp) e il sito indipendente russo Meduza, rilanciata dal Guardian. Sottoposto a sanzioni per l’invasione dell’Ucraina, il presidente russo possiede ufficialmente pochi beni, fra cui un appartamento a San Pietroburgo, due auto sovietiche anni 50, una caravan e un piccolo garage. L’inchiesta, durata un’anno, ha identificato 86 compagnie e organizzazioni no profit che usano tutte il comune dominio LLCinvest nelle mail.
E dai contenuti delle mail, trapelati a partire da settembre, si evince che direttori e amministratori di diverse di queste società discutono fra loro di affari come parte di una stessa organizzazione. Secondo un anonimo esperto russo di anticorruzione, citato dal Guardian, “LLCInvest sembra una sorta di cooperativa, o una associazione, nella quale i membri si scambiano benefici e proprietà”.