Stop per 90 giorni alle tasse federali e statali sulla benzina. E’ quanto ha chiesto il presidente Joe Biden lanciando un appello al Congresso e alle amministrazioni statali, per fare fronte all’impennata dei prezzi, che sta alimentando l’inflazione e colpendo duramente il portafoglio degli americani.
«Possiamo dare un sollievo alle famiglie», ha detto Biden nel suo messaggio. Il presidente ha anche lanciato un appello alle compagnie petrolifere, chiedendo di calmierare i prezzi ai distributori. «E’ un momento di guerra, di pericolo globale», ha detto, «abbassate i prezzi, fatelo ora».
Biden è tornato ad accusare l’invasione dell’Ucraina decisa da Vladimir Putin per l’impennata dei prezzi, ricordando che dall’inizio della guerra il costo della benzina negli Usa è salito di quasi 2 dollari al gallone. «Difendere la libertà e la democrazia», ha detto, avrebbe avuto «un costo» per gli americani, in termini di aiuti all’Ucraina e di sanzioni alla Russia. Ma, ha aggiunto, «non potevamo voltarci dall’altra parte», perché «sarebbe stato sbagliato».
Le accuse a Putin
L’aumento del prezzo della benzina è stato causato dalla guerra di Putin in Ucraina e anche dal fatto che gli Usa e il resto del mondo non gli hanno permesso di farla franca». Lo ha detto il presidente americano, Joe Biden, sottolineando che il «mondo libero non aveva altra scelta che opporsi alla peggiore operazione dalla Seconda guerra mondiale».
«Sapevamo quale sarebbe stato il costo, ma abbiamo deciso di stare al fianco del popolo ucraino, di opporci a Putin e difendere l’Ucraina», ha ribadito Biden annunciando alla Casa Bianca la sospensione della tassa federale sulla benzina per tre mesi.