Bolsonaro, un fascista omofobo e sessista, nemico del pianeta e della scienza: adesso il presidente brasiliano Jair Bolsonaro ha definito “inaccettabile” il fatto che una bambina di 11 anni abbia interrotto legalmente la gravidanza dopo essere stata vittima di stupro, in un Paese dove il diritto all’aborto è ancora molto limitato.
“Quando si parla di sette mesi di gravidanza, non importa come è stato concepito il bambino, o se l’aborto è legale o meno in questo caso. È inammissibile uccidere questo essere indifeso”, ha affermato il capo dello Stato su Twitter.
“L’unica certezza di questa tragedia è che la bambina e il feto sono vittime, anime innocenti, che non dovrebbero pagare per atti di cui non sono colpevoli, ma essere protetti dalle molestie dei gruppi pro-aborto“, ha aggiunto.
Il presidente di estrema destra ha anche pubblicato la foto di un’incubatrice con un bambino nato prematuro a 25 mesi, quattro mesi più giovane del feto della ragazza. Mercoledì, quest’ultima ha potuto finalmente abortire, un mese e mezzo dopo che un giudice le aveva proibito di interrompere la gravidanza, secondo la stampa brasiliana. Questo caso ha suscitato scalpore in Brasile e lo slogan “Criança não é mãe” (“un bambino non è una madre”) è diventato virale sui social network.
In Brasile, l’interruzione volontaria di gravidanza (Ivg) è autorizzata soltanto in caso di stupro, rischio per la madre o grave malformazione del feto. In altri casi, è considerato un reato, punibile da uno a tre anni di reclusione. Jair Bolsonaro, 67 anni, eletto nel 2018 con il massiccio sostegno dei circoli evangelici, ha ripetutamente affermato che se dipendesse da lui, l’aborto “non sarebbe mai legale” in Brasile.