Un imperialista guerrafondaio: il presidente russo Vladimir Putin ha annunciato la decisione di armare la Bielorussia con missili balistici di tipo Iskander-M. Una decisione chiaramente provocatoria, visto che lo stato guidato dal fantoccio Lukashenko è una delle basi dalle quali partono gli attacchi contro l’Ucraina e quindi è parte integrante dell’aggressione a Kiev.
Nel frattempo l’Ucraina ha affermato di essere stata sottoposta a “massicci bombardamenti” dalla vicina Bielorussia, mentre sono stati segnalati scontri nelle strade della città orientale di Lysychansk. Lo ha riportato l’agenzia di stampa France Presse.
Venti razzi “sparati dal territorio della Bielorussia e dall’aria” hanno preso di mira il villaggio di Desna nella regione settentrionale di Chernigiv, ha affermato il comando militare settentrionale dell’Ucraina.
Ha aggiunto che l’infrastruttura è stata colpita, ma non sono state ancora segnalate vittime. La Bielorussia ha fornito supporto logistico a Mosca dall’invasione del 24 febbraio, in particolare nelle prime settimane, e come la Russia è stata presa di mira dalle sanzioni occidentali ma ufficialmente non è coinvolta nel conflitto.
“Il raid di oggi è direttamente collegato agli sforzi del Cremlino per trascinare la Bielorussia come cobelligerante nella guerra in Ucraina“, ha affermato il servizio di intelligence ucraino.
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