Guerra in Ucraina non si arretra. Il G7, al temine del vertice tenuto in Germania, ha condannato “l’aggressione brutale, ingiustificabile contro l’Ucraina dalla Russia, aiutata dalla Bielorussia“.
I sette Grandi hanno sottolineato che “continuiamo e continueremo a non riconoscere i tentativi della Russia di riscrivere i confini”, chiedendo inoltre a Mosca di non insistere “con la retorica nucleare” e di rispettare invece “i suoi impegni internazionali”. I leader hanno quindi ribadito “il nostro impegno incrollabile a sostenere il governo e il popolo ucraino nella loro coraggiosa difesa della sovranità e dell’integrità del loro Paese”.
I temi del summit
E il colloquio con lui è il punto centrale del summit, dal quale uscirà una dichiarazione comune di pieno sostegno a Kiev. Subito dopo saranno accolti gli ospiti del vertice, i leader di Sudafrica, Senegal, India, Indonesia e Argentina, con i quali i grandi del pianeta affronteranno una sessione dedicata al tema “investire su un futuro migliore, clima energia e salute”.
Nel pomeriggio i lavori si concentreranno sulla sicurezza alimentare globale e la parità di genere. La partecipazione di altri paesi del mondo al summit delle sette principali potenze industriali è una delle trovate strategiche più significative del vertice del cancelliere, che parlando alla Zdf ha messo in guardia dal “cadere nella trappola di Putin ritenendo il mondo diviso fra occidente e gli altri paesi”. Nel frattempo gli sherpa sono al lavoro per il comunicato finale, nel quale potrebbe esserci anche un riferimento al price cap per l’energia di cui si è discusso ieri sera.
I G7 annunciano nuove sanzioni a Mosca mirate al settore della difesa russo: lo ha annunciato la Casa Bianca ad Elmau, secondo quanto riferisce Dpa. Le misure colpirebbero fra l’altro la produzione di armi e la catena di distribuzione. “Il G7 sta andando avanti sul piano per imporre un price cap al petrolio russo”.
“Abbiamo parlato del tetto al prezzo del petrolio. Ne abbiamo discusso insieme e al momento gli esperti lavorano ai dettagli. E questo è giusto, perché non può essere che Putin venda il petrolio davvero a prezzi molto cari sul mercato mondiale e riempia le sue casse per la guerra, mentre i paesi in via di sviluppo finiscono in ginocchio”, ha detto la presidente della commissione Ue, Ursula von der Leyen, alla Zdf a Elmau, dove è in corso il G7.
“AIlora il mondo deve esser pronto a dire: noi non siamo più disposti a pagare prezzi astronomici e avremo un tetto al prezzo e tutti devono partecipare. Garantiremo che si paghi in modo onesto ma non al punto da riempire le casse di Putin”.
Alla domanda su come veda il G20 di novembre, se sarà invitato anche il presidente russo Vladimir Putin, la presidente della Commissione europea ha invitato a pensare molto bene se si vuole paralizzare il G20: “Io non sono per questa opzione”.
E ha spiegato: “A mio avviso dobbiamo dire a Putin cosa pensiamo di lui e del suo modo di agire, guardandolo in faccia”, ha continuato. “Dal mio punto di vista il G20 è troppo importante per i paesi in via di sviluppo per lasciarcelo rovinare ancora da Putin”, ha aggiunto. “Una cosa è chiara”, ha aggiunto, se dovesse esserci il presidente russo “non sarebbe business as usual con lui”.
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