Che l’obiettivo di Putin fosse solo quello di salvare il Donbass dal cosiddetto genocidio (14 mila morti tra il 2014 e il 2022 più o meno equamente divisi tra russi e ucraini e quasi tutti morti nei primi due anni, nds) ci credevano solo le anime candide e i boccalone.
Gli obiettivi di Vladimir Putin che sono alla base del suo revanscismo neo-imperialista e post zarista sono ben altri.
La Russia sta «gettando le basi» per «annettere» i territori occupati militarmente in Ucraina. Lo ha riferito John Kirby, portavoce del Consiglio per la Sicurezza nazionale, citando «informazioni di intelligence».
Tra le attività in corso, l’installazione di funzionari «illegittimi» a capo delle amministrazioni locali, la prossima organizzazione di un «referendum» per l’annessione dei territori alla Russia e l’introduzione di «banche russe» e del «rublo» nei territori. «Risponderemo con severità» e «ulteriori sanzioni» a queste azioni «illegittime», ha detto Kirby.
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