Gli Usa avevano avvisato Kiev di un imminente attacco della Russia, nell’ottobre del 2021. Sul premier Zelensky sono piovute molte critiche per non aver subito avvisato la popolazione. In risposta alle accuse, sono arrivate le precisazioni del ministro degli Esteri Dmytro Kuleba. “L’Ucraina ha preso molto sul serio le informazioni ricevute in ottobre dall’intelligence statunitense sulla preparazione di una nuova invasione da parte della Russia”, ha dichiarato Kuleba alla televisione di Stato.
Ma, ha ammesso, diversi partner europei non credevano in realtà che una guerra fosse possibile. Kuleba ha raccontato che durante la Conferenza sulla sicurezza di Monaco, pochi giorni prima dell’invasione, diversi ministri degli Esteri del G7 si erano rivolti a lui per dire che non credevano che ci sarebbe stata “una grande guerra”.
“Questi tentativi di creare una certa narrazione secondo cui tutti credevano in una cosa e solo l’Ucraina non ci credeva sono falsi. In realtà, questo non è avvenuto. È solo che la responsabilità per noi era molto più grande”, ha spiegato.
Il capo della diplomazia di Kiev ha raccontato che quando già nell’ottobre 2021 arrivavano le prime notizie da Washington sulla possibilità di un conflitto su larga scala, il presidente ucraino Volodymyr Zelensky lo aveva incaricato di sviluppare “un piano d’azione”, che alla fine si è basato su tre punti: “diplomazia attiva per la de-escalation, preparazione di sanzioni e fornitura di armi”.
“Questo è accaduto nell’ottobre 2021. Quindi, quando qualcuno racconta che noi lo abbiamo ignorato o non ci siamo preparati, è solo una manipolazione e un modo per estrapolare i fatti dal contesto”, ha concluso Kuleba.
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