Ora Tel Aviv potrebbe essere un po’ più vicina a Kiev e meno a Mosca. Ma non è detto. Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha parlato per la prima volta al telefono con il premier israeliano Yair Lapid e gli ha fatto presente di aspettarsi «l’adesione» dello Stato ebraico «alle sanzioni contro la Russia» e «la fornitura di assistenza pratica all’Ucraina per contrastare l’aggressione» delle forze di Mosca.
Israele ha cercato di presentarsi come un `mediatore´ neutrale all’inizio dell’invasione russa, in nome della tutela delle folte comunità ebraiche che vivono in entrambi i Paesi e per le questioni di sicurezza che lo legano a Mosca riguardo alla vicina Siria. Una posizione andata via via modificandosi con il passare dei mesi, e che lo ha portato ad assumere un atteggiamento più marcato a favore dell’Ucraina, scatenando la reazione del Cremlino.
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