Non la chiamate guerra, anche se è guerra in Ucraina: il presidente russo Vladimir Putin incaricherà il governo di istituire garanzie sul lavoro ai cittadini che desiderano arruolarsi come volontari per partecipare all’operazione militare speciale in Ucraina.
Come ha detto ai giornalisti il portavoce del Cremlino, Dmitri Peskov, dopo la fine del programma di lavoro del presidente in Kamchatka, Putin ha incontrato uno dei dipendenti del dipartimento regionale del ministero russo per le Emergenze, che si è rivolto al capo di Stato con una richiesta personale. Ha detto di avere, in precedenza, presentato domanda per iscriversi come volontario per partecipare alle operazioni in Ucraina, ma la legge non prevede di concedergli un periodo di congedo né l’aspettativa, con la garanzia di riavere il suo posto di lavoro al rientro.
Putin ha promesso a questo cittadino che avrebbe chiesto al governo di sanare questa lacuna legislativa.
«Ha sottolineato che in tali casi, la legislazione della Federazione russa deve essere allineata alla situazione de facto», ha riferito Peskov. La Russia – che non ha mai chiamato la mobilitazione generale e non parla di guerra ma solo di operazione speciale in Ucraina – secondo le intelligence occidentali sta affrontando un problema di scarse risorse sul campo e i media indipendenti hanno denunciato che sta addirittura arruolando detenuti per rimpinguare le fila dei suoi uomini.