Li immagino i commentatori da tastiera, persone qualunque sparse per il mondo, ma anche sedicenti intellettuali ed editorialisti con la fissa di scrivere sui giornali la cosa meno banale e più antipatica solo per suscitare scalpore e letture e sembrare originali (e forse perché il cinismo è diventato trendy) irridere questa morte.
Ma la morte è banale. Deve esserlo. Come se morire avesse bisogno di una narrazione nuova e sorprendente. La morte non è una moda. La morte è uguale nel dolore, nel vuoto, nell’assenza. È mancanza, e ciò che prova chi resta non sarà mai suscettibile di cambiamenti col passare dei secoli.
Li immagino, non capire assolutamente nulla dell’impatto comunicativo ed emotivo di un lutto che spezzerà un Paese già stritolato e sofferente.
Li immagino paragonare questa notizia, come fu per la morte di Diana, al gossip.
Ma questa volta non avranno capito che non è morta una persona, una donna, una regina, una capa di Stato. La capa di qualcun altro.
È morta la Corona. Che continuerà con Carlo e William ma che non sarà più la stessa.
È morto il 900 che aggrappato ai vestiti colorati di Elisabetta II non si arrendeva alla fine. Alla pagina voltata.
È morta una istituzione. Nel senso costituzionale del termine. È morto un individuo unico. Resiliente, sì, Lei. A un mondo che crolla. All’impero che si sfascia. Ai barbari che arrivano e si mangiano l’Occidente come lo abbiamo conosciuto e costruito. È morta l’unica persona al mondo, ancora in vita, che poteva reggere questo incarico totalizzante. Da mettere al secondo posto famiglia, sentimenti, lutti. È morto un ruolo oggi. Che mai più qualcuno ricoprirà. Quello disumanizzante di chi a 25 anni deve fare il funerale a suo padre e a se stessa per diventare una macchina di un ingranaggio statale.
Per la Gran Bretagna saranno giorni difficili. Sconvolgenti. Forse si erano davvero illusi che fosse immortale.Nessuno sostituirà un pilastro tanto solido. I prossimi regnanti saranno persone, fragili come tutti. Ma l’Inghilterra era abituata a una guida spersonificata. Questa notizia è dunque una notizia attesa, ovviamente, visto l’età avanzata di Elisabetta, ma pur sempre sconvolgente.
Per tutta Europa (alla faccia della brexit). Perché lei ha combattuto la guerra nell’esercito. Lei ha nominato 15 premier. Il primo era Churchill.Elisabetta era la memoria vivente dell’Europa.
Il lutto dunque non si ferma all’Isola. Il lutto per una donna che a 21 anni ha promesso che avrebbe regnato tutta la vita e lo ha fatto.
È morta l’unica persona coerente che era rimasta al mondo.