Hollande: "Putin lavora per la vittoria della destra, Salvini è al servizio della strategia russa"
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Hollande: "Putin lavora per la vittoria della destra, Salvini è al servizio della strategia russa"

L'ex presidente francese Francois Holland spiega i desiderata di Putin: "Punta sul sentimento di stanchezza che può insinuarsi in Italia e nelle nostre opinioni pubbliche"

Hollande: "Putin lavora per la vittoria della destra, Salvini è al servizio della strategia russa"
Mattarella e Francois Hollande
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10 Settembre 2022 - 10.27


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Una certezza, del resto in Francia lo sanno bene viste le manovre tra Marine Le Pen e la Russia putiniana. «Putin ora spera e lavora per una vittoria delle estreme destre in Italia». È ciò in cui crede l’ex presidente francese Francois Hollande. Il politico socialista spiega che «il risultato delle elezioni italiane sarà seguito in Francia con grande attenzione», e «potrebbe prefigurare quello che rischia di succedere qui», a Parigi, «nel 2027».

«Il leader russo – secondo Hollande, che commenta le sanzioni a Mosca – punta sul sentimento di stanchezza che può insinuarsi in Italia e nelle nostre opinioni pubbliche». A questo proposito, sostiene, si inseriscono le posizioni di Matteo Salvini che «è al servizio diretto della strategia di Putin. Il leader russo sta aspettando e lavorando per l’arrivo dell’estrema destra che quando sarà al potere, potrebbe fare i suoi interessi, ovvero mettere in discussione il principio stesso delle sanzioni».

Questo, secondo l’ex presidente francese, «è il rischio del nuovo governo italiano». E «gli americani – prosegue nella sua analisi – potrebbero domandarsi perché venire in soccorso dell’Europa se gli europei non sono pronti a difendere la propria sicurezza e libertà».

La presidente di Fratelli d’Italia Giorgia «Meloni ha ottenuto con Salvini ciò che Le Pen sperava di ottenere con E’ric Zemmour. Il discorso identitario di Salvini fa sembrare Meloni una persona misurata e ragionevole».

Mario Draghi «come premier era l’unico che poteva rassicurare i partner europei e raccogliere più fondi per l’Italia», ma «la gestione di un grande paese come l’Italia non può essere semplicemente una questione di competenza o unire persone diverse per superare divisioni. Gli estremi ne hanno approfittato». 

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