Bolsonaro come Trump: mette le mani avanti per dare una eventuale (e probabile) sconfitta
Il presidente brasiliano, Jair Bolsonaro, candidato alla rielezione alle presidenziali di domenica, ha espresso nuovi dubbi sull’affidabilità delle urne elettroniche e affermato di essere vittima di persecuzione da parte del Tribunale superiore elettorale (Tse).
Intervistato la notte scorsa da Tv Record, alla domanda se metterà in discussione l’esito del voto il capo dello Stato ha risposto che «aspetterà il risultato».
Bolsonaro ha ribadito che le Forze armate devono essere autorizzate a recarsi nella «stanza dei bottoni» del Tse, dove verranno effettuati i conteggi delle votazioni elettroniche per dare trasparenza al computo. E ha aggiunto che l’unico modo «per ridurre a zero le possibilità di brogli è solo il voto cartaceo come nelle elezioni del Paraguay».
Infine, il leader di destra ha criticato i giudici per avergli vietato le dirette sui social dal Palacio da Alvorada, sua residenza ufficiale a Brasilia, e proibito di fare propaganda politica usando le immagini del 7 settembre, in cui ha commemorato con i suoi sostenitori il Bicentenario dell’Indipendenza. «Questa è persecuzione politica», ha sostenuto Bolsonaro.