Fiano (Pd) replica a Calenda: "Ha il vizio di dire ad altri cosa devono o non devono essere"
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Fiano (Pd) replica a Calenda: "Ha il vizio di dire ad altri cosa devono o non devono essere"

Emanuele Fiano replica alla lettera al partito democratico nella quale Calenda chiede al Pd di rompere con il M5s e di non avere una linea politica di sinistra

Fiano (Pd) replica a Calenda: "Ha il vizio di dire ad altri cosa devono o non devono essere"
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4 Ottobre 2022 - 19.14


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Un presuntuoso? Magari in privato non lo è, ma politicamente sì. E non va bene. E Emanuele Fiano ha replicato a Carlo Calenda.

“Ho letto con attenzione la lettera pubblica che Carlo Calenda ha inviato al mio Partito e la ritengo fuori scala e fuori tono. Fuori scala perché il vizio di dire ad altri cosa devono o non devono essere è antico e pernicioso e ricorda proprio quelle culture “massimaliste” che ponevano se stesse sull’altare della verità rivelata e, quindi, in dovere di dare lezioni di vita e comportamento a chi era altro da se. A parti invertite mai mi permetterei di fare altrettanto ma, a partire da me stesso, accoglierei l’altro laicamente, nella sua diversità e specificità e se possibile ne troverei tratti di comunanza, mai imposta ma sempre concertata e condivisa. E fuori tono per la palese contraddizione che il vero e proprio ultimatum di Calenda – già di per sé irricevibile nella sua dimensione formale – contiene, cioè dirci che la questione non è scegliere tra lui e Conte per poi ribadire che l’unica cosa che il Pd, a sua detta, deve fare è scegliere tra lui e Conte! E` un gioco di ruolo che sinceramente è a somma zero. Così come lo è darsi etichette formali o, peggio, pretendere di darle ad altri”. 

Così Emanuele Fiano del Partito Democratico risponde a Carlo Calenda.

“Essere o non essere qualcosa significa non semplicemente dire o non dire qualcosa ma rappresentare compiutamente qualcuno, non solo nell`elencare una serie di obiettivi ma nel disegnare una prospettiva di vita, convivenza e soddisfazione di aspettative e bisogni. Lo dico – prosegue Fiano- pensando proprio alla storia di quella cultura liberale a cui Calenda aspira, rappresentante di una fetta di borghesia e ceti produttivi capaci alternativamente di richiedere più libertà economica o più garanzie sociali e redistributive a seconda delle fasi storiche, come ad esempio la Germania e l`Inghilterra insegnano. Una cultura che rispetto, naturalmente, e che considero una delle radici storiche del sistema democratico. Altra cosa da quella in cui io mi identifico, cioè quella socialdemocratica, ben spiegata nella carta di Bad Godesberg dell`Spd, quando recita: “Il movimento socialista, iniziato come protesta dei lavoratori salariati contro il sistema capitalistico, ha adempiuto ad un compito storico”.

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