Qui la guerra arrivò subito,una guerra troppo grande e devastante per un villaggio piccolo, piccolo. Tsupovka è nella regione di Kharkiv. Il villaggio fu occupato dai russi ai primi giorni di invasione, seguirono battaglie feroci in primavera e in estate. Mikhail Yurkov la guerra l’ha vissuta tutta in un bunker, senza mai uscire fino al 15 settembre, giorno in cui le forze ucraine hanno liberato il suo villaggio.
Al 246esimo giorno di guerra, Mikhail Yurkov, 65 anni, si racconta a Meduza, tra le poche cose che gli sono rimaste in una casa completamente distrutta. Gli è rimasta solo una sedia, che usa come tavolo: una tazza di thè e una mela con incisi un paio di morsi. Tutt’attorno è rimasto poco in piedi.I primi passi della guerra – racconta Mikhail – tagliarono in due il piccolo villaggio,per il ponte sul fiume Tatarika distrutto da una bomba. Fu così che Mikhail si ritrovò solo nella sua metà del villaggio.
Non gli rimase che chiudersi nel bunker e aspettare. Sei mesi di guerra segnati dalle bombe e dall’angoscia della solitudine. A Mikhail la guerra ha fatto saltare primavera ed estate, oggi che racconta i suoi mesi di solitudine e di buio, ringrazia Dio d’essere vivo e pensa a come dovrà affrontare l’inverno che s’avvicina. Poi c’è la speranza, quella di ritrovare la pace perduta.
Argomenti: guerra russo-ucraina