Guerra in Ucraina e gente mandata allo sbaraglio. Le migliaia di riservisti che la Russia ha schierato di recente in prima linea in Ucraina sono spesso equipaggiati con fucili in «condizioni a malapena utilizzabili»: lo scrive l’intelligence britannica nel suo aggiornamento quotidiano sulla situazione nel Paese.
«In molti casi questi riservisti sono male equipaggiati», sottolinea il rapporto pubblicato dal ministero della Difesa di Londra ricordando che il mese scorso gli ufficiali russi erano preoccupati poiché alcuni riservisti stavano arrivando in Ucraina senza armi.
Secondo gli esperti dell’intelligence i fucili forniti ai riservisti sono tipicamente gli AKM, un’arma introdotta per la prima volta nel 1959. «Molti di essi sono probabilmente in condizioni a malapena utilizzabili», prosegue il rapporto. L’AKM usa munizioni da 7,62 mm, mentre le unità da combattimento regolari russe sono per lo più armate con fucili AK-74M o AK-12 da 5,45 mm. L’integrazione dei riservisti con i soldati a contratto e i veterani in Ucraina vorrà dire quindi che serviranno due tipi di munizioni per armi leggere al fronte: e questo probabilmente complicherà ulteriormente i sistemi logistici russi, già in tensione, conclude Londra.
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