Guerra in Ucraina, la Russia punta al genocidio energetico, ossia visto che sta perdendo sul campo vuole far patire freddo e stenti alla popolazione civile ucraina.
È l’inverno, l’altro nemico che l’Ucraina si sta preparando ad affrontare, mentre incombe il timore di «un genocidio energetico». Il Paese rischia di rimanere senza acqua, luce e riscaldamento con le sue infrastrutture vitali sotto continuo attacco. E la paura fa prevedere soluzioni estreme, compresa l’evacuazione completa della capitale.
Come riportato dal New York Times, secondo il quale sul tavolo ci sarebbe anche la possibilità di svuotare Kiev nel caso di un blackout totale. Un’ipotesi smentita, almeno per ora: la situazione è sotto controllo e «al momento non c’è motivo di parlare di evacuazione», ha fatto sapere Roman Tkachuk, direttore della sicurezza del governo municipale. Ma i timori restano fondati, su tutti e due i fronti della guerra, con i russi che hanno accusato gli ucraini di avere «danneggiato» con un razzo la diga della centrale idroelettrica di Kakhovka, anche se la struttura non ha subito danni rilevanti. E la città di Kherson, sotto occupazione russa, rimasta senza elettricità e acqua per una controffensiva energetica delle forze di Kiev alle linee elettriche, mentre continua il pressing – sotto la regia di Mosca – per le evacuazioni della popolazione.
Se da una parte le autorità di Kiev hanno smentito un imminente ordine di lasciare in massa la città, il sindaco Vitaliy Klitschko non ha nascosto i rischi di un blackout totale e ha invitato i residenti a fare scorte di cibo o trasferirsi temporaneamente fuori città. «Stiamo facendo di tutto per evitare» decisioni drastiche ma «il nemico sta facendo di tutto perché la città resti al freddo, senza luce, senza acqua: vogliono che moriamo tutti. Ipotizziamo i diversi scenari per resistere». Per prepararsi al peggio, ha lasciato intendere. La Russia «sta cercando di commettere un genocidio energetico», ha rincarato la dose Mykhailo Podolyak, consigliere di Zelensky dicendosi certo che «l’Ucraina resisterà». E spuntano in tutto il Paese spot e messaggi per tenere alto il morale e dare consigli su come risparmiare energia.
Intanto, proseguono gli scontri nelle principali linee del fronte, con un tragico bollettino per entrambi gli schieramenti. Mentre Mosca e Kiev respingono i reciproci attacchi, le bombe cadono su Zaporizhzhia e nell’est. Il sangue continua a scorrere, anche quello di 40 «mercenari stranieri» che i russi dicono di aver ucciso a Krasny Liman. Ed è di queste ore la notizia che il 2 novembre scorso, un intero battaglione di coscritti russi è stato annientato dal fuoco ucraino, vicino al villaggio di Makiivka nel Lugansk.
Sugli sviluppi militari, l’attenzione resta su Kherson dove i soldati russi hanno avvertito i civili ucraini con messaggi sui telefonini che l’esercito di Kiev si starebbe preparando alla `battaglia finale´, chiedendo ancora una volta di spostarsi immediatamente sulla riva destra della città. Una controffensiva che secondo Mosca è provata dalle manovre ucraine: «Molte unità vengono concentrate» ai confini della regione, tra «veicoli blindati e tank», ha riferito il vice capo degli occupanti russi, Kirill Stremousov.
Sul lato della diplomazia, secondo fonti informate che hanno parlato al Wp, l’amministrazione Biden starebbe invece incoraggiando privatamente i leader ucraini a dare segnali di apertura ad un negoziato con Mosca, evitando di ribadire che non vogliono sedersi al tavolo con Putin.
Il presidente Zelensky, intanto, ha parlato con la presidente della Commissione Ue Ursula von der Leyen, incassando la garanzia del sostegno finanziario Ue a Kiev nei prossimi mesi: fino a 1,5 miliardi di euro al mese, per un totale di 18 miliardi di euro, che contribuirà a coprire il fabbisogno di Kiev per il 2023. Come deciso a Berlino dalla Conferenza per la ricostruzione ucraina